WASHINGTON – Alza la voce Donald Trump e lancia un monito alla Cina. “L’accordo sarà ben peggiore se dovrà essere negoziato nel mio secondo mandato – twitta il presidente americano dopo aver aumentato i dazi su 200 miliardi di merce cinese per i ripensamenti di Pechino nelle trattative commerciali”.
Meglio non aspettare il 2020
Sarebbe saggio per loro agire ora, Penso che la Cina abbia sentito che era battuta così malamente nei recenti negoziati che pensava di poter aspettare le elezioni 2020 per vedere se era più fortunata e avere un democratico vittorioso. Nel qual caso – ha aggiunto – avrebbe continuato a rubare agli Usa 500 miliardi l’anno. L’unico problema è che sanno che vincerò io, abbiamo la migliore economia e i migliori numeri sull’occupazione nella storia Usa, e molto altro”.
Prossimo incontro
Ma nella capitale statunitense si continua a trattare. E nelle prossime ore torneranno a vedersi le due delegazioni. Saranno guidate da una parte dal responsabile Usa al commercio Lighthizer e dal segretario al Tesoro americano Mnuchin. E dall’altra dal vicepremier cinese Liu He che ha detto di essere andato a Washington “con sincerità” e che altri rialzi dei dazi “non sono la soluzione del problema”.
Per la Cina dazi amari
“I colloqui con la Cina proseguono in modo cordiale. Non c’è assolutamente bisogno di affrettarsi. I dazi del 25% su beni e prodotti per 250 miliardi di dollari adesso vengono pagati dalla Cina agli Stati Uniti. Questi enormi pagamenti vanno direttamente al Tesoro degli Stati Uniti. Lo scrive il presidente Usa Donald Trump che torna a minacciare ulteriori dazi al 25% sui restanti 325 miliardi di beni ‘made in China’ importati negli Usa. I dazi renderanno il nostro Paese molto più forte, non più debole”. La tensione resta elevata tra le due superpotenze e questa volta è il presidente americano ad alzare i toni.