Diciotto giorni dopo la sparatoria di piazza Nazionale, i nonni di Noemi Staiano, la piccola di 4 anni rimasta gravemente ferita nell’agguato, rompono il silenzio. Lo fanno nello studio dell’avvocato Angelo Pisani, dove ieri si è svolta una conferenza per ascoltare le prime testimonianze di Immacolata Molino e Alessandro Esposito, i nonni della bimba.N
L’emozione di nonna Immacolata
È visibilmente emozionata Immacolata: capelli legati e viso contratto, sorride solo quando pronuncia il nome della sua nipotina, anche se “per me è più di una nipote, è come se fosse mia figlia”. La sua è una posizione molto delicata: nonna di Noemi, testimone dei fatti e, soprattutto, persona ferita nell’agguato. La 49enne è infatti stata colpita nella sparatoria in maniera non grave: uno dei proiettili sparati dal killer l’ha ferita al gluteo.
I ricordi di quei momenti
Ripercorrere quei momenti è dura per lei. “Era un pomeriggio tranquillo, come tanti. Ridevamo e scherzavamo nel solito bar in cui ci sentivamo al sicuro, soprattutto perché molto frequentato da poliziotti. Poi all’improvviso, il far west: ho sentito gli spari, mi sono subito girata per fare da scudo alla bambina con il mio corpo. Dietro di me la gente scappava, tutti urlavano. Qualcosa di indescrivibile”, racconta Immacolata.
“Psicologicamente sono a terra”
Gli occhi della donna si perdono nel ripercorrere quegli istanti orribili. Il terrore è un sentimento che ancora la attanaglia. “Psicologicamente mi sento a terra. Ho paura di camminare per strada, mi spavento ogni volta che vedo un uomo su una moto. Non voglio mai stare da sola, perché ho paura di tutto. Sono ancora stordita da tutto quello che è successo, per me solo parlarne rappresenta un grande sforzo: mi tremano ancora le gambe”.
L’appello dei nonni di Noemi
L’appello dei nonni di Noemi, adesso, è uno solo: avere giustizia. Nessun pensiero verso il responsabile della tragedia che ha sfiorato la loro famiglia. “Non provo nulla verso quella persona, non ho parole per lui. Il mio pensiero è solo Noemi. Solo una cosa vogliamo: la pena massima per chi ha sparato”, dice la nonna 49enne.
La paura di uscire di casa
La voglia di ricominciare è grande, ma, sottolineano Immacolata e Alessandro, “in città c’è bisogno di più presenza di polizia e istituzioni, serve più sicurezza, più esempi positivi. Non si può rischiare la vita nel prendere un caffè in un bar. In città c’è un clima pesante, ma non andremo mai via da Napoli. Noi restiamo qui, sono i cattivi che devono andar via. Qualcosa, però, deve cambiare. In primo luogo le leggi: la giustizia deve fare il suo corso perché queste cose non devono accadere mai più”.
La bimba è fuori pericolo
La famiglia tutta è ora riunita intorno alla piccola, ricoverata all’ospedale Santobono e ufficialmente fuori pericolo di vita. “Non ce la fa ancora a parlare, non ha la forza. Ma è riuscita a dirmi: “Nonna mia, ti amo”, la frase che mi dice tutti i giorni. È una bimba dolcissima, e la mia vicinanza le dà sicurezza, tant’è vero che i dottori mi hanno dato il permesso di starle accanto. È lei che dà forza a noi”.
La solidarietà dei napoletani
Grande è la gratitudine per le manifestazioni di solidarietà e vicinanza che la città ha dimostrato per la famiglia. “La preghiera organizzata fuori al Santobono mi ha emozionato fino alle lacrime: è stato bellissimo vedere tutte quelle persone pregare per mia nipote. Ora ne sono certa: Dio attraverso di lei ci ha dato un segno, una testimonianza. Anche i dottori l’hanno detto: la guardano e dicono: “Questa bambina è un miracolo vivente”. Appena ne avrà la forza, la porteremo dal papa”.
Il conto corrente per le donazioni
Il peggio è passato: la piccola è salva. Ora la sua famiglia guarda avanti, con il sostegno della città. Per loro, su iniziativa del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli è stato aperto un conto corrente per raccogliere le donazioni di chi vorrà aiutare economicamente i familiari della bimba.
Il nonno: “Mi ha detto che vuole andare alle giostrine”
Noemi, intanto, già scalpita per tornare alla sua vita prima della sparatoria, e con lei nonna Imma e nonno Alessandro, il quale ci mostra sorridente le foto scattate insieme alla nipotina solo qualche giorno prima della sparatoria. Facce buffe e linguacce, in uno scatto che li ritrae felici e complici. “Dove ti porta il nonno appena torniamo a casa?” le ha detto il nonno appena la bimba ha riaperto gli occhi. “Alle giostrine”, ha risposto lei.