MILANO – L’italiano Alessandro Sandrini, rapito a ottobre del 2016 al confine fra Siria e Turchia, è stato liberato. È l’annuncio del Governo di salvezza siriano legato al gruppo salafita Hay’at Tahrir al-Sham (Hts), rilanciato da esperti di terrorismo internazionale. Secondo l’annuncio di Hts, Sandrini era stato sequestrato da “una gang criminale specializzata in rapimenti” ed è stato liberato a seguito di negoziati. Il giovane imprenditore è originario di Folzano, in provincia di Brescia.
Il sequestro di Alessandro Sandrini
La notizia del suo sequestro era emersa 14 mesi dopo la scomparsa, a dicembre del 2017. Il Giornale di Brescia riferì che l’allora 32enne era scomparso da oltre un anno, dopo il suo arrivo il 4 ottobre del 2016 in Turchia. Dove era andato in vacanza. Il quotidiano locale riferiva di due telefonate alla madre, una a ottobre e una domenica 3 dicembre 2017, in cui Sandrini aveva detto di essere stato rapito. E che i sequestratori avevano intenzione di ucciderlo se non fosse stato pagato un riscatto.
L’appello e il filmato
A luglio del 2018, poi, il gruppo Site che monitora l’attività dei jihadisti online aveva riferito di un video pubblicato da un gruppo jihadista non precisato. In cui Sandrini, in ginocchio e con una tuta arancione, lanciava un appello per essere salvato, davanti a due uomini pesantemente armati, vestiti di nero e con il volto coperto. Nel filmato Sandrini diceva che il video era stato girato il 19 luglio.
Il premier Conte diffonde la notizia
“Il connazionale Alessandro Sandrini è stato liberato al termine di un’articolata attività condotta, in territorio estero, in maniera coordinata e sinergica dall’intelligence italiana, dalla polizia giudiziaria e dall’unità di crisi del Mae”. È quanto si legge in una nota del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
(LaPresse)