BRUXELLES(BELGIO) – Per la prima volta in 40 anni, da quando si sono svolte le prime elezioni a suffragio universale diretto nel 1979, è aumentata la partecipazione alle elezioni europee. L’affluenza alle urne in tutt’Europa è stata del 51%, il miglior risultato degli ultimi vent’anni, una tendenza registrata in quasi tutti i paesi europei.
Alle urne i cittadini europei hanno votato a favore del progetto europeo
Vincono tutti i partiti europeisti, anche se vengono penalizzate le tradizionali famiglie politiche dei popolari e dei socialisti. Per formare una maggioranza stabile saranno indispensabili i liberali, che ottengono un centinaio di seggi e i verdi che ne ottengono settanta, un risultato che va oltre le previsioni de sondaggi.
I sovranisti vincono in Francia, dove il Rassemblement national sorpassa il partito del presidente Macron, indebolito dalle proteste dei gilet gialli. Secondo i primi exit poll, in Germania i cristiano-democratici della cancelliera Angela Merkel hanno ottenuto il 28% dei consensi e restano il primo partito, ma se il risultato fosse confermato sarebbe uno dei suoi peggiori.
Exploit dei Verdi che registrano il 22%, con un +12% rispetto alle precedenti elezioni
In Ungheria Fidesz, il partito euroscettico del premier Viktor Orban, vola oltre la maggioranza assoluta al 56%. In calo il partito di estrema destra Jobbik fermo al 9%, mentre nel 2014 aveva ottenuto il 14,67% dei consensi. Il partito socialista Mszp-P è al 10%, stabile rispetto a cinque anni fa. I liberali di Momentum salgono al 10%, ferma al 10% anche la Coalizione democratica DK.
Il partito di governo conservatore in Polonia ha ricevuto secondo i primi exit poll il consenso del 42,2% dei votanti, dunque guadagnerà 24 seggi al Parlamento europeo, davanti alla coalizione europea (39,1% e 22 seggi). I progressisti sono terzi (6,6% e 3 seggi), seguiti dall’estrema destra (6,1% e anche 3 seggi).
Dunque nel nuovo Parlamento Ue, secondo le prime proiezioni dei seggi sulla base degli exit poll nazionali, i Verdi si attestano come quarta forza politica, ottenendo 71 seggi, 19 in più rispetto al 2014. Successo anche dei liberali, il gruppo Alde, dovrebbe avere 102 seggi, ben 33 in più rispetto a cinque anni fa.
Perdono molto le principali famiglie politiche
Il Partito popolare europeo scende per la prima volta sotto la soglia di 200 seggi e ottenendone 173, 43 in meno rispetto al 2014. Il gruppo dei Socialisti e democrati ne prende 147 seggi, 38 in meno rispetto alle precedenti elezioni. Il gruppo di Matteo Salvini, Europa delle Nazioni e delle Libertà, ottiene 57 seggi, ventuno in più del 2014, mentre il gruppo a cui appartengono gli eurodeputati dei Cinque stelle, Europa della Libertà e della Democrazia Diretta ha 56 seggi contro 42 nel parlamento uscente.
Il gruppo dell’estrema sinistra GUE ottiene 42 seggi, dieci in meno rispetto al 2014
“Quello che lei definisce una sconfitta io la definisco una vittoria perché Renassaince avrà 22 seggi” ha detto Guy Verhofstad, leader dei liberali al Parlamento europeo, rispondendo ad un cronista che gli chiedeva di commentare il sorpasso di Macron da parte dei sovranisti di Le Pen.
L’ex premier belga ha sottolineato che il gruppo liberale avrà un centinaio di seggi e che “non è possibile formare una solida maggioranza senza un gruppo di centro europeista”. Verhofstadt ha ribadito il ruolo importante che i deputati francesi avranno nel gruppo liberale.
(LaPresse)