Il risultato ottenuto alle Europee che entusiasma i dem altro non è che una bolla di sapone. Il 22,69% non indica la crescita del partito, gli unici che, numeri alla mano, possono dirsi soddisfatti per l’aumento esponenziale di voti sono la Lega e Fratelli d’Italia.
Percentuali ingannevoli
E’ chiaro che per i democrat per raccontare di essere fuori dal tunnel è più funzionale servirsi della percentuale e sostenere con convinzione “Abbiamo preso il 22,69%”, piuttosto che rappresentare i numeri e raccontare che, rispetto a marzo dell’anno scorso, anno della famosa scoppola elettorale alle politiche, “Abbiamo perso ulteriori 121 mila voti”.
La bolla di sapone
Se non bastano i numeri a farla esplodere si può semplicemente ricorrere al ragionamento. All’interno delle liste del Pd alle Europee sono stati ‘ospitati’ esponenti politici di altri partiti. In primis gli odiati bersaniani e dalemiani di Leu. Qualche punto percentuale in più, rispetto alle politiche è riferibile anche a questo.
Perdono anche Fi e M5S
Se per il Pd è questione di prospettive, lo stesso non può dirsi per Forza Italia che perde più di 2.258.000 voti superando l’8% dei consensi. Sconfitta ancora più pesante per il M5S. L’onda che aveva reso i pentastellati i ‘più amati’ dagli italiani si è sgonfiata. I grillini hanno perso più di chiunque altro rispetto alle politiche, circa 6.189.000 voti. Una sconfitta acclarata.
I vincitori
Piaccia o meno, l’Italia spinge a destra e premia Lega e Fratelli d’Italia. Il partito del vicepremier Matteo Salvini guadagna 3.441.000 voti e con il 34% circa diventa primo partito italiano. Il partito di Giorgia Meloni con il 6,49% dei consensi entra per la prima volta all’interno del Parlamento europeo e nei fatti fa registrare un aumento di voti pari a 292.000.