MILANO – Le polemiche e le tensioni della campagna elettorale non intaccano l’umore degli italiani. Pur rimanendo sotto ai livelli registrati lo scorso anno, dopo tre mesi consecutivi di calo la fiducia delle famiglie torna infatti a migliorare in maggio. Lo segnala l’Istat, che rileva un progresso dell’indice fino a quota 111,8 punti, dai precedenti 110,6. Posto che tutte le componenti si presentano in crescita, a mettersi in luce sono in particolare il clima personale e quello futuro. Mentre si presentano più moderati i rialzi messi a segno da clima economico e corrente. La schiarita viene però accolta con una certa prudenza sia dai rappresentanti dei consumatori – a partire dal Codacons, che evoca un possibile “fuoco di paglia” – che dalle imprese del commercio.
Cresce la fiducia ma la ripresa dei consumi è ancora lontana
“Si intravedono barlumi di fiducia, ma sul fronte dei consumi interni la ripresa è ancora lontana”, sintetizza l’Ufficio economico di Confesercenti. Secondo cui “si tratterà di vedere a breve, dopo la pausa della campagna elettorale europea, come il governo si rimetterà al lavoro sul fronte del fisco, del disinnesco delle clausole di salvaguardia dell’Iva, della ripartenza degli investimenti”. Sulla stessa lunghezza d’onda si muove l’Ufficio studi di Confcommercio, segnalando che a rafforzare la tendenza in atto. Con ricadute positive sui consumi, potrebbe essere “una decisa schiarita sul fronte delle manovre fiscali, a partire dallo sgombero del prossimo macigno sull’Iva”.
Cresce la fiducia delle imprese
A migliorare, intanto, è anche la fiducia delle imprese, che sale a 100,2 punti dai 98,8 di aprile grazie in particolare alle prospettive dei livelli di attività. L’aumento dell’indice è diffuso a tutti i settori coperti dall’indagine dell’istituto di statistica e potrebbe avere riflessi sull’economia reale. “Un’accelerazione della crescita del Pil sembra più probabile nel terzo trimestre che nel secondo”, osserva Luca Mezzomo, responsabile Analisi macroeconomica di Intesa Sanpaolo. Evidenziando che questa sarà ad ogni modo condizionata dal processo che porterà alla prossima manovra di bilancio e dalla congiuntura economica europea. Le indagini congiunturali, osserva comunque l’esperto, “sembrano segnalare che il punto di minimo è stato raggiunto”.
(LaPresse/di Marco Valsecchi)