MILANO – E’ di quattro feriti, non gravi, il bilancio di un incidente tra la nave da crociera Msc ‘Opera’ e la barca fluviale ‘River countess’ con a bordo un centinaio di turisti a Venezia. Domenica mattina, verso le 8.40, la prima ha improvvisamente perso il controllo mentre arrivava alla stazione marittima nel canale della Giudecca, e si è scontrata con il battello, parcheggiato di fianco all’imbarcadero San Basilio.
Le ipotesi sono due: un’avaria al motore e la rottura di un cavo del traino
“Msc ‘Opera’ in manovra di avvicinamento al terminal Vtp per l’ormeggio ha avuto un problema tecnico”, ha spiegato la compagnia di navigazione. I due rimorchiatori non sono riusciti a governare la nave, che è diventata incontrollabile. Le scene amatoriali dell’impatto mostrano la nave da crociera che, a sirena spiegata, si avvicina al molo e una folla di persone, incredule e spaventate, corre per non essere travolta.
“Stava venendo incontro a noi, continuava a venire avanti”, ha raccontato una testimone. In quegli istanti il bacino era affollato in vista del tradizionale ‘sposalizio con il mare’. Per la prima volta nella storia della città lagunare, il Corteo della Sensa e la Regata sono stati sospesi.
Intanto sulla terra ferma il prefetto Vittorio Zappalorto ha convocato d’urgenza il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, non senza proteste del comitato ‘No grandi navi’. Gli attivisti hanno lanciato una manifestazione per i prossimi giorni.
E’ polemica tra Lega e Movimento 5 Stelle
“Io so che una soluzione condivisa c’era già dall’anno scorso a Venezia. Ma tutto è bloccato da mesi perchè è arrivato un ‘no’ da un ministero romano, e non è un ministero della Lega quello che ha bloccato i progetti. Abbiamo bisogno di sì, non di no, facciamo che da giugno ricomincino i sì”, ha detto il vicepremier. Gli ha dato manforte il governatore del Veneto, Luigi Zaia: “Giace da anni un progetto Regione-Comune. Stiamo ancora discutendo dell’applicazione di un decreto che porta i nomi dei ministri Clini e Passera, titolari di dicastero nell’ormai lontano governo Monti. Stiamo parlando del 2011. Il ministro dell’Infrastrutture decida qualcosa, non si può più attendere”.
Dal canto suo il titolare dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha dichiarato che “l’incidente dimostra che le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca”. E fin qui, tutti d’accordo. Ma ha anche sottolineato che “dopo tanti anni di inerzia finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo”.
Fonti Mit hanno assicurato che il tavolo istituzionale è da tempo in corso
I ministri interessati – oltre a Toninelli anche Sergio Costa all’Ambiente e Alberto Bonisoli ai Beni Culturali – si vedranno a breve per tirare le somme sulle opzioni progettuali individuate, allo scopo di trovare la soluzione definitiva migliore, che arriverà presumibilmente entro giugno. Inoltre il Provveditorato interregionale per le Opere pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia sta completando il lavoro sul protocollo fanghi (necessario alla caratterizzazione dei canali), per il quale, vista la delicatezza del dossier, ha deciso di chiedere un parere all’Avvocatura dello Stato.
Anche per il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, “non è più pensabile che il Canale della Giudecca venga attraversato dalle grandi navi”, e ha chiesto “l’immediata apertura del Vittorio Emanuele”. Secondo l’ex primo cittadino Massimo Cacciari per risolvere il caso basterebbe “portare le grandi navi a Marghera”. E ha aggiunto: “C’era bisogno della tragedia sfiorata? Sono 20 anni che ne parliamo”.
(LaPresse)