NAPOLI – Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio. Ma anche diversi furti e tentati furti. Sono queste le accuse che questa mattina hanno portato a Napoli all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Quattro le persone coinvolte dal provvedimento che, emesso lo scorso 31 maggio dal giudice delle indagini preliminari del tribunale partenopeo, è stato eseguito dalla polizia su delega della procura della Repubblica.
I nomi dei responsabili dei furti nel capoluogo partenopeo
I destinatari sono Gennaro Iorio, 35 anni, Pasquale Attanasio, 25 anni, Salvatore Esposito, 30 anni, e Pasquale Reale, 33 anni. Gli ultimi tre sono già detenuti per altri reati, tutti secondo l’accusa sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio, di furto e tentato furto. L’attività di indagine si era sviluppata a partire dallo scorso dicembre quando le forze dell’ordine avevano riscontrato, durante le festività natalizie, un aumento di furti in appartamento. Le verifiche erano però iniziate già tre anni fa a seguito della denuncia che aveva presentato alle forze dell’ordine l’amministratore di uno stabile. L’uomo, in riferimento ad un palazzo del quartiere di Mergellina, aveva infatti segnalato il danneggiamento della serratura del portone di accesso alla struttura stessa.
Le indagini dopo una denuncia ad ottobre 2016
Da quel momento la polizia aveva dato vita ad una serie di indagini, anche specializzate, che avevano fatto leva anche sull’acquisizione delle immagini di videosorveglianza della zona. Proprio grazie a queste verifiche era emersa l’attività di un’associazione criminale ben strutturata. Ruoli ben definiti per i quali le persone colpite questa mattina dal provvedimento si erano specializzati nei furti in appartamento (quattro quelli commessi, tre i tentati) nei quartieri Chiaia, San Ferdinando, Arenella, Vomero e Posillipo. I quattro soggetti erano particolarmente abili ad introdursi all’interno delle abitazioni asportando la serratura della porta d’ingresso o forzando le finestre. Una volta all’interno dell’appartamento portavano via oggetti preziosi, orologi di valore e argenteria.