Brexit, Boris Johnson non andrà a processo per ‘bugie su soldi a Ue’

Boris Johnson ha ottenuto l'annullamento della causa a suo carico per l'accusa di avere mentito a proposito della Brexit nel corso della campagna elettorale per il referendum del 2016.

Britain's former Foreign Secretary Boris Johnson speaks at an event at JCB in Rocester, central England, on January 18, 2019. - British Prime Minister Theresa May scrambled to put together a new Brexit strategy after MPs rejected her EU divorce deal, and insisted she could not rule out a potentially damaging "no-deal" split. (Photo by Oli SCARFF / AFP)

LONDRA – Boris Johnson ha ottenuto l’annullamento della causa a suo carico per l’accusa di avere mentito a proposito della Brexit nel corso della campagna elettorale per il referendum del 2016. A stabilirlo l’Alta Corte di Londra. L’ex ministro degli Esteri britannico e frontrunner nella corsa alla successione di Theresa May, assente all’udienza, aveva presentato un ricorso per impedire che l’azione legale a suo carico andasse avanti. Lo scorso 29 maggio un giudice aveva deciso di convocare Johnson in tribunale con l’accusa appunto di condotta scorretta nell’esercizio di un incarico pubblico. L’accusa riguarda nello specifico il fatto che nel 2016 Johnson disse che il Regno Unito manda 350 milioni di sterline a settimana all’Ue (pari a 400 milioni di euro).

LaPresse

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