PRATO – Si terrà domani la prima udienza del processo in rito abbreviato che vede imputata la donna di Prato accusata di atti sessuali e violenza sessuale nei confronti di un ragazzino, oggi 15enne, a cui dava ripetizioni private. La richiesta di rito abbreviato era stata fatta dalla difesa della donna, mentre la procura aveva chiesto il giudizio immediato. Il processo in rito abbreviato, peraltro, consente lo svolgimento in camera di consiglio, cioè a porte chiuse, con la sola presenza delle parti coinvolte.
L’inizio delle indagini
L’indagine era partita l’8 marzo scorso in seguito alla denuncia presentata dai genitori del ragazzo. Secondo l’accusa, i primi rapporti sessuali erano iniziati quando il minore non aveva ancora compiuto 13 anni. E da quella relazione è nato un bambino nei mesi scorsi.
La linea della difesa
I difensori dell’imputata hanno annunciato che esibiranno domani al giudice vari documenti. Tra cui alcuni ritenuti utili per chiedere al tribunale di attenuare la misura degli arresti domiciliari a cui è ristretta dal 27 marzo scorso. “Il percorso di cura intrapreso dalla nostra assistita sta procedendo bene e anche per questo chiederemo di attenuare la misura”. Lo ha spiegato uno dei suoi difensori, l’avvocato Mattia Alfano, annunciando che la donna comunque “non sarà presente” domani in aula.
Domani inizia il processo
Sarà invece presente il marito, il quale farà dichiarazioni al giudice. L’uomo è imputato per un reato diverso, cioè di false dichiarazioni a ufficiale di stato civile poiché in una prima fase della vicenda aveva affermato di essere lui il padre del bambino nato dalla relazione della moglie con il 15enne pur sapendo, secondo l’accusa, che il bambino era stato concepito con il minore.
(LaPresse)