ROMA – Continua, sul filo del rasoio, il dialogo tra Roma e Bruxelles riguardo i nostri conti pubblici. Il collegio dei commissari Ue, riunitosi brevemente sull’argomento, tornerà a discuterne martedì prossimo. In sostanza ci si prende un’altra settimana, durante la quale i tecnici studieranno l’assestamento di Bilancio di Roma. Il Cdm dovrebbe deliberarlo a breve. Mettendo nero su bianco impegni e cifre per scongiurare una procedura di infrazione che, come ammette lo stesso premier Giuseppe Conte, ci farebbe molto male.
La prudenza del ministro Tria
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, dialogante come Conte, si dice ottimista sulla possibilità di evitare la sanzione. La ricetta che Tria espone, durante un incontro a Villa Mondragone sui Colli romani, è certamente ambiziosa. Calo del debito tagliando le spese, e nessun aumento di tasse non aumenteranno. Certo, l’economista non può nascondere che, sulle teste di tutti gli italiani continua ad oscillare minacciosamente la mannaia dell’innalzamento automatico dell’Iva. Il professore ricorda che si tratta di una legge già in vigore, ma assicura che l’esecutivo troverà il modo per non farlo scattare.
L’Italia ha un’economia sana
Per il titolare del dicastero dell’Economia, “l’Italia è sostanzialmente conforme alle regole fiscali europee. E per questo motivo sono ottimista per quel che riguarda la procedura Ue”. Più o meno sulla stessa linea anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “I numeri dicono che l’economia italiana è sana, e vuole crescere, non siamo più nel Medioevo”. Il leader della Lega, però, non rinuncia alla stilettata verso Bruxelles: “Facciamo parte di un club, l’Europa, che ci chiede atti di genuflessioni costanti. Mentre noi abbiamo dato tutti gli impegni possibili”. Il leader del Carroccio, da giorni, continua a cannoneggiare sulla necessità di lavorare alla Flat Tax con un taglio da 10-15 miliardi di euro, da approvare in una manovra estiva.
L’obiettivo resta l’assestamento di Bilancio
Tria, invece, punta le sue fiches sull’assestamento di Bilancio, che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare. Nel documento, da varare entro la fine di giugno, verranno registrate come, dopo il controllo della Corte dei Conti, “la nostra politica molto prudente ci sta portando in modo naturale entro livelli di sicurezza del deficit”, sottolinea il titolare di via XX Settembre. Secondo cui non c’è bisogno di tagliare nulla, perché le entrate entrate sono maggiori e le uscite minori del previsto. Resta da capire, però, quale margine ci sarà per la riduzione fiscale chiesta a gran voce da Salvini.
Lo spettro della procedura d’infrazione
Da Bruxelles, il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas ricorda che la procedura d’infrazione, considerata dai commissari “giustificata” contro Roma, stata avallata anche dal Comitato economico e finanziario, cioé dagli sherpa dei ministri dell’Economia e delle Finanze dei vari Paesi. Ora, a palazzo Berlaymont, “stanno continuando i suoi lavori preparatori” a far scattare la sanzioni. E, nella riunione del collegio dei commissari di questa settimana, è stata “brevemente” discussa la situazione italiana, fissando nell’agenda un prossimo appuntamento per il 2 luglio.
La linea di Bruxelles
Davanti ai giornalisti che lo incalzavano sul perché una decisione non fosse stata presa fin da subito, Schinas dice che i commissari “non sono uno stabilimento industriale che deve produrre una certa quantità di risultati in un certo giorni”. Al momento “c’è una discussione e c’è una procedura”, che ha tutta l’aria di poter scattare prima nel giro di poche settimane.
(LaPresse/di Matteo Bosco Bortolaso)