Arrestati Giacomo Causarano, ex funzionario dell’assessorato all’Energia, e Antonello Barbieri, businessman lombardo: i due sono stati coinvolti nel nuovo filone di inchiesta sull’affare eolico che aveva messo in manette Vito Nicastri e Paola Arata.
A Causarano viene contestata la corruzione, l’intestazione fittizia, invece, a Barbieri. Ad innescare il nuovo blitz le rivelazione rese ai pm proprio da Nicastri sugli affari ‘sicurli’ legati al’eolico. Il siciliano da diversi giorni ha cominciato a collaborare con i magistrati.
Il funzionario avrebbe promesso di aggiustare alche pratiche in Regione, relative a degli impianti di biometano, e ‘cari’ a Nicastri, in cambio di una mazzetta da un milione di euro.
Il filone principale nelle scorse settimane ha coinvolto anche Armando Siri: il politico leghista, stando all’indagine degli inquirenti di Trapani e di Roma, si sarebbe attivato per far approvare un emendamento capace di far ottenere i finanziamenti a società riconducibili a Nicastri. Il filone dove compare il nome dell’ormai ex sottosegretario del Carroccio è gestito dalla procura di Roma.