Scherma, Scarso: “Un Mondiale senza ori non è positivo ma non tutto da buttare”

Il bilancio del presidente federale

Foto Daniele Badolato - LaPresse

MILANO – I Campionati del Mondo Budapest 2019 vanno in archivio con un carico di otto medaglie ma si cataloga come un Mondiale da ricordare. Budapest 2019 entra nella storia recente della scherma italiana perchè la rassegna si conclude senza aver mai ascoltato l’inno di Mameli. Non accadeva da Losanna 1987 che in casa Italia non si festeggiasse nemmeno un titolo iridato. Ma è un Mondiale “storico” perché per la prima volta la qualificazione olimpica, in vista di Tokyo 2020, ha interessato tutte e sei le squadre che, in virtù dei risultati maturati sulle pedane magiare, ad oggi avrebbero in mano il pass per partire alla volta del Giappone. Inoltre, delle sei squadre Nazionali, ben cinque hanno raggiunto le semifinali chiudendo tra le prime quattro, ed in quattro sono salite sul podio.

“Non nascondiamoci dietro ad un dito. Non è stato un Mondiale positivo – commentano al sito della FIS all’unisono il Presidente federale, Giorgio Scarso ed il Capodelegazione, Paolo Azzi -. Tutto non è da buttare, anzi ci sono anche note positive, ma di certo quando conquisti otto medaglie e ti stagli come Nazione con più podi, ma sei a metà del medagliere perché non puoi vantare nemmeno un oro, non puoi di certo nascondere il rammarico. Non siamo arrivati pronti sul piano della condizione – dicono Scarso ed Azzi – ma gli errori sono utili per attuare dei correttivi e migliorare ancora. Assieme ai Commissari tecnici analizzeremo quanto di positivo e quanto di negativo è emerso sulle pedane di Budapest e porremo le basi per la nuova stagione che ci condurrà a Tokyo”.

(LaPresse)

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