MILANO – Forte rimbalzo per la fiducia delle famiglie e delle imprese italiane a luglio. Lo rileva l’Istat, che stima per il mese un aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 109,8 a 113,4 punti. E anche per l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra una crescita da 99,3 a 101,2. A influire potrebbe essere stato l’accordo con l’Ue che ha evitato la procedura di infrazione, mentre i consumi sembrano in leggera ripresa.
Cresce la fiducia delle famiglie, calano i salari
La fiducia delle famiglie, infatti, è ai massimi da febbraio. Tuttavia le retribuzioni frenano bruscamente, secondo gli ultimi dati disponibili che riguardano maggio. Alla fine di giugno i salari aumentano dello 0,1% aprile, mostrando un incremento dello 0,7% su anno prima. Un livello che chiude la forbice con l’inflazione, che in dodici mesi cresce allo stesso ritmo. Ed elimina un gap che permetteva ai salari di guadagnare potere d’acquisto rispetto ai prezzi da oltre un anno.
I fattori che influenzano i consumatori
Nel dettaglio, l’aumento della fiducia dei consumatori è determinata soprattutto dalla componente economica e da quella futura, anche se migliorano pure il clima personale e quello corrente. Sul fronte delle imprese la fiducia registra una lieve flessione nel comparto manifatturiero, mentre è in risalita in tutti gli altri settori. Nelle costruzioni, nei servizi e nel commercio al dettaglio. “Sul manifatturiero continua a pesare l’incertezza sul commercio internazionale”, commenta Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo. Che “dopo una primavera fiacca” si attende un Pil italiano nel secondo trimestre nell’intervallo tra zero e -0,1% su base trimestrale. Il dato verrà diffuso dall’Istat la prossima settimana, il 31 luglio.
Ottimismo per consumatori e imprese
“L’estate porta uno spiraglio d’ottimismo tra consumatori e imprese”, commenta Confesercenti, precisando però che “la ventata favorevole, non coinvolge il commercio di vicinato” nonostante “l’avvio tutto sommato positivo dei saldi estivi”. Con la fiducia dei negozi che segna un arretramento di quasi mezzo punto, in netta controtendenza con il miglioramento registrato dalla grande distribuzione organizzata (+5,7 punti).
Si attendono le stime del Pil italiano
Anche per Confcommercio il sentiment di luglio “rappresenta un segnale positivo che potrebbe preludere, per l’economia italiana nel complesso, a un terzo trimestre lievemente meno asfittico della prima parte del 2019”. I consumatori, invece, mettono l’accento sul freno ai salari di maggio. “Inutile litigare sul salario minimo, se poi i salari che ci sono non vengono adeguati con meccanismi automatici al costo effettivo della vita”, commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
(AWE/LaPresse/di Lorenzo Allegrini)