TRENTOLA DUCENTA – In caso di ballottaggio con Michele Apicella, Aurelio Costanzo lo avrebbe aiutato: era pronto a votare e far votare Andrea Sagliocco. Ma in cambio voleva ‘lavoro’. La sua impresa, la ‘Tutto Ufficio’, doveva ottenere commesse dal Comune: è la tesi dei carabinieri del Nucleo investigativo di Aversa messa nero su bianco nell’inchiesta che ha portato all’arresto proprio l’oculista ed ex primo cittadino.
Costanzo, 36enne, era candidato nelle liste di Paolo Bottigliero, apparentatosi al secondo turno (giugno 2018) con Sagliocco. Ma già nel 2017 il loro legame politico era palese: l’imprenditore era inserito in gruppi whatsapp organizzati dall’oculista dove si predisponevano appuntamenti elettorali e le formazioni delle future liste. Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche emerge, sostengono i carabinieri, un interessamento da parte di Costanzo all’aggiudicazione della fornitura-noleggio-assistenza delle fotocopiatrici presenti nel Comune. La sua richiesta, a Sagliocco, di farsi assegnare quel servizio, questa la ricostruzione dei militari, si concretizza poco dopo l’elezione. Per assolvere quell’impegno, l’oculista, tra il periodo natalizio e gennaio 2019, avrebbe ‘sfruttato’ l’assenza in Municipio di Gelsomina Terracciano. La segretaria comunale non c’era: a scavalco era sostituita da Elisabetta Ferrara (non indagata ed innocente fin a prova contraria), già segretaria nel Comune di Casapesenna. E a quest’ultima, tramite Raffaele De Caprio, all’epoca componente dello staff del sindaco, Sagliocco le avrebbe dato il compito di modificare la manifestazione di interesse che aveva già redatto la titolare dell’ufficio: “Elisa buongiorno e buon anno, ascolta – le disse il medico – ti ricordi, noi parlammo di quella cosa che dovevamo fare per la manifestazione di interesse per le fotocopiatrici, tu l’aveva già preparata, non ricordo come eravamo rimasti […] Se no magari hai la possibilità di poterla fare come… tu l’hai già fatta all’epoca […] girala direttamente a Raffaele […] quella è una cosa che dobbiamo fare”.
Concluso il passaggio con la Ferrara, i carabinieri intercettano una conversazione tra Sagliocco e Costanzo nella quale implicitamente i due avrebbero fatto riferimento all’appalto ‘diviso’: uno per le fotocopiatrice, l’altro per i pc. “Io ho pure il Durc – garantiva l’imprenditore – quindi volendo inserire come…”. “Vabbè – lo fermò l’allora sindaco – poi quando questa è pronta ne parliamo”.
A raccontare ai militari delle presunte intenzioni di Sagliocco di favorire l’amico Costanzo è stata proprio la Terracciano: la dirigente lo scorso 16 febbraio ha spiegato agli investigatori che il sindaco, nonostante ci fosse già un contratto con un’altra ditta per la fornitura e assistenza di stampanti, voleva comunque affidare l’appalto (hanno dedotto gli inquirenti) alla società di Costanzo. Ma la sua ‘Tutto impresa’, non aveva uno dei requisiti previsti dalla legge per lavorare (l’aver già svolto attività presso enti pubblici). E durante la procedura non ci sarebbe stata neppure intenzione di valutare altre offerte economicamente più vantaggiose. “Il sindaco – ha sostenuto la dirigente – mi disse che lui voleva che a vincere la gara fosse stata una ditta a lui gradita, senza dirmi il nome della società. Gli spiegai che non potevo accettare questa richiesta, e che avrebbe vinto soltanto la società che presentava l’offerta economicamente più vantaggiosa. Il sindaco mi disse: e se non è la ditta mia?. Risposi testualmente: ti arrangi”. In un secondo verbale (redatto a marzo) la Terracciano ha parlato anche del tentativo, andato in scena durante la sua assenza dal Municipio per le vacanze di Natale, di modificare la bozza del bando di gara per il noleggio di fotocopiatrice e materiale informatico. “L’intenzione di Sagliocco era quella di eliminare dalla vecchia manifestazione di interesse il requisito: ‘aver già lavorato per conto della P.A.’, tant’è che nella bozza redatta dalla collega Ferrara (che l’aveva sostituta nel periodo natalizio, ndr.) tale requisito era stato eliminato e solo con il mio rientro in servizio il tentativo di modificare la vecchia manifestazione di interesse non è andato a buon fine”. A chiederle esplicitamente di eliminare quella condizione, ha ripercorso la dirigente, fu anche un imprenditore di Trentola “accompagnato dal dipendente Raffaele De Caprio”. “Non acconsentii poiché illegittima”. Sagliocco è ai domiciliari da giugno con l’accusa di corruzione, concussione e turbata libertà degli incanti. A fine mese il Riesame valuterà la richiesta di scarcerazione presentata dal suo difensore, l’avvocato Alfonso Quarto.