Parlare di temi e non di poltrone: è questo il messaggio che vogliono far passare dem e grillini. La riunione tra i capigruppo delle due compagine è durata circa due ore.
Il Pd ha illustrato i suoi dieci punti programmatici. “E noi – ha spiegato Andrea Marcucci – abbiamo illustrato i nostri”.
La trattativa che sembrava arenata, ha ripreso piede. Il Conte-bis, ormai, sembra una certezza. Nicola Zingaretti ha ingoiato il rospo, pena la fine dell’accordo. A sostenere l’avvocato, dall’esterno, c’è anche Donald Trump: “Sembra mettersi bene per lo stimato primo ministro della Repubblica italiana, Giuseppe Conte- scrive Trump- ha rappresentato l’italia in maniera poderosa al G7. Ama molto il suo paese e lavora bene con gli Usa. Un uomo di grande talento che speriamo rimanga primo ministro”.
Bisognerà capire, ora, il ruolo, in caso di esito positivo dell’accordo, di Luigi Di Maio. La condizione imposta dal Pd è il no al leader grillino come nuovo vicepremier.
Intanto oggi si è concluso il primo giro di consultazioni: il presidente Sergio Mattarella ha incontrato i presidenti di Camera e Santo, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, e il rappresentati dei gruppi misti.