E’ salito al Colle Giuseppe Conte. Il premier che ha guidato il governo pentaleghista ha ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica per formare un nuovo esecutivo. A sostenerlo dovrà essere la maggioranza giallo-rossa. Il Movimento 5 Stelle e il Pd, ieri, in linea di massima, hanno trovato un’intesa. Si sono alleati per impedire il ritorno, ad un anno dalle elezioni, alle u rne.
L’avvocato, ha annunciato il segretario Ugo Zampetti, a conclusione del colloquio con il Capo dello Stato, ha accettato l’incarico con riserva: ci impiegherà circa una settimana, questi i termini che girano nelle sale del palazzo, per preparare la lista dei ministri. Impegno non facile, considerata le diversità tra le due compagini.
“Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari e all’esito di questo confronto mi avvierò ad attivare un programma politico condiviso”: sono state le parole di esordio di Conte nella conferenza con i giornalisti dopo l’incontro con Mattarella. “E’ una fase delicata – ha spiegato il premier incaricato, con voce ferma -, stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta varie criticità. Ci separano poche settimane dall’inizio della sessione di bilancio. Bisogna definire una manovra che contrasti l’aumento dell’Iva e offra una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sociale. Dobbiamo recuperare il tempo perduto in Europa affinché l’Italia possa svolgere un ruolo di protagonista. Il Paese ha l’esigenza di procedere speditatamete”.
Nel suo discorso Conte ha toccato anche tre temi ‘caldi’ e oggetto di scontro all’interno del precedente governo: giustizia più equa, un Sud rigoglioso e una pubblica amministrazione impermeabile alla corruzione. Ha garantito che formerà “un governo concentrato sugli interessi dei cittadini”