ROMA – Siamo alle battute finali per la formazione del nuovo governo. Dopo una lunga notte di trattative, l’Italia aspetta l’esito della riunione finale sul programma, in corso a Palazzo Chigi. Presenti i capigruppo alla Camera ed al Senato di M5S, Partito democratico e Leu. E mentre l’ex ministro degli Interni Salvini schiuma rabbia e augura il peggio al nuovo esecutivo, Conte potrebbe salire al Quirinale già questo pomeriggio per il giuramento. Intanto impazza il totoministri.
Totoministri, Di Maio agli Esteri e Gualtieri al Mef
Ora che i mercati sembrano apprezzare il nuovo assetto politico italiano, cruciale sarà la scelta del ministero dell’Economia. In pole ci sarebbe l’eurodeputato Roberto Gualtieri, presidente della commissione Bilancio a Strasburgo, nonché unico politico dem rimasto in lizza. All’ex ministro del lavoro e vicepremier Luigi Di Maio spetterebbero invece gli Esteri, mentre per la Difesa si parla di Dario Franceschini (che altrimenti andrebbe alla Cultura) o, in alternativa, il dem Lorenzo Guerini.
Un tecnico al posto di Salvini: per il Viminale il nome è del prefetto Luciana Lamorgese
Al posto dell’ex ministro Salvini, al Ministero degli Interni il nuovo esecutivo starebbe pensando a dei tecnici. Il nome è quello del prefetto Luciana Lamorgese, ma in pole ci sarebbe anche il capo della polizia Franco Gabrielli.
Tra i confermati ci sarebbero invece la ministra Giulia Grillo alla Salute, Alfonso Bonafede alla Giustizia e Sergio Costa all’ambiente. Quest’ultimo potrebbe però essere sostituito da Rossella Muroni (ex Legambiente).
I ministeri in bilico tra Pd e grillini
Il Pd e il M5S sarebbero ancora indecisi sul ministero dello Sviluppo Economico. I dem puntano infatti su Paola De Micheli, mentre il M5S avrebbe pensato a Laura Castelli e Stefano Patuanelli, inizialmente in pole per le Infrastrutture. Se il Mise andasse al M5S, il Ministero delle Infrastrutture sarebbe dei dem con De Micheli. Ballottaggio anche all’Istruzione, tra Gianni Cuperlo (Pd) e Nicola Morra (M5S).
Il nodo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Il premier Conte potrebbe scegliere come sottosegretario alla presidenza al Consiglio. un uomo di sua stretta fiducia. Si parla perciò di Roberto Chieppa. Avrebbero però da ridire i grillini, che avevano invece pensato a Riccardo Fraccaro.
Dubbi ancora sul ministero del Lavoro: il Pd avrebbe fatto il nome di Giuseppe Provenzano.