La vittoria significherebbe che l’esperimento, nonostante l’incoerenza politica, sta funzionando. Se a vincere le Regionali in Umbria dovesse essere Donatella Tesei, candidato della Lega e guida della coalizione di centrodestra, vorrebbe dire che il miscuglio dem-grillini è da rivedere.
Il voto di ottobre sarà un banco di prova fondamentale per il nuovo esecutivo. Un eventuale sconfitta potrebbe avere nell’immediatezza solo un leggero contraccolpo a livello nazionale, ma alla lunga, se l’avanzata del centrodestra nei Comuni e nelle Regioni dovesse continuare, si creerebbe una scollatura decisiva tra Parlamento e cittadini. E Matteo Salvini, nonostante lo stop alle sue intenzioni di voto, continuerebbe a crescere.
Salvini lo ha detto ad Atreju, ieri pomeriggio: “Vinciamo in Umbria per dare uno schiaffo ai poltronari”, riferendosi agli ex alleati e al Pd. Luigi Di Maio ha risposto accogliendo con entusiasmo il voto espresso su Rousseau: c’è il sì della base al patto civico, c’è il sì all’alleanza con i dem. E vorrebbe a guida della coalizione il sindaco di Assisi, Stefania Proietti. Ma alla fine è possibile che la spunti Francesca Di Maolo, presidente del Serafico.
Vincere elezione dopo elezione è l’unica arma che il centrodestra ha per affrontare ‘la traversata nel deserto’ a cui è stato costretto dal patto stretto tra pentastellati e dem. L’Umbria è la prima battaglia, poi toccherà ad altre regioni, come la Campania.