Brexit, mancano 41 giorni. Londra: avanti con slancio, Bruxelles: molto da fare

Le trattative continueranno la settimana prossima, sia a livello tecnico che politico, fonti europee non escludono un nuovo incontro tra Barclay e Barnier.

Bruxelles – Le trattative vanno avanti con “slancio”, dice il ministro britannico per la Brexit, Steve Barclay. “Il clima è cordiale. Ma nei prossimi giorni si dovrà fare molto lavoro”, replica il capo negoziatore della Ue, Michel Barnier. I due si sono incontrati a Bruxelles per intensificare i negoziati sul piano politico ma ancora una volta la differenza è nei punti di vista. Se per il ministro britannico le discussioni sono state “serie e dettagliate”, per la Commissione si è trattato di un primo scambio su “idee, concetti e principi” cari al Regno Unito. Come dire, non ci siamo ancora. Al centro dei colloqui c’è stata la questione del “backstop” per evitare il ripristino di un confino fisico in Irlanda e la “Dichiarazione politica sulle relazioni future” tra Ue e Regno Unito. Per la Commissione “è essenziale che nell’accordo di ritiro sia inclusa una soluzione pienamente praticabile e giuridicamente operativa”.

Bruxelles, però, non chiude la porta alla possibilità di un accordo entro il 31 ottobre. “Rimaniamo aperti ad esaminare proposte che soddisfino tutti gli obiettivi del backstop”, recita un laconico comunicato della Commissione al termine dell’incontro tra Barnier e Barclay. Le trattative continueranno la settimana prossima, sia a livello tecnico che politico, fonti europee non escludono un nuovo incontro tra Barclay e Barnier. Il nodo cruciale resta il backstop, il meccanismo di salvaguardia elaborato per salvaguardare il mercato unico e proteggere gli accordi di pace di Venerdì Santo in Irlanda, un meccanismo controverso tanto da far cadere il governo May. “Non ho una relazione erotica con il backstop – ha detto Juncker in un’intervista a SkyNews – non mi interessa come, l’importante è di raggiungere l’obiettivo” di proteggere il mercato unico. Il presidente della Commissione europea si è detto ‘positivo’ sulla possibilità di un accordo, dopo l’incontro con il premier Boris Johnson all’inizio della settimana. Giovedì il team britannico ha presentato un testo per discutere di controlli doganali e standard fitosanitarie, proposte definite “un punto di partenza” da Juncker. Ma ancora troppo poco per Bruxelles.

Fonti europee precisano che ora la Commissione aspetta un “testo legale”, un documento che possa essere approvato dal Parlamento britannico e dal Parlamento europeo, per evitare le “conseguenze catastrofiche” – ha detto Juncker – di un’uscita del Regno Unito senza accordo. In gioco entra ora anche il Parlamento europeo, che in una risoluzione approvata a larga maggioranza mercoledì scorso, ha difeso a spada tratta il backstop e altre “alternative credibili e operative”. Una presa di posizione dura, che ha spinto Johnson a correre ai ripari e ad invitare a Londra il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, probabilmente nella seconda settimana di ottobre. Il tempo stringe, mancano solo 41 giorni alla Brexit.

(LaPresse)

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