CATANIA – Quindicenne abortisce per botte e violenze. E’ successo nella città etnea. Ancora una volta una donna è costretta s subire violenze e vessazioni da parte del proprio partner. Questa volta a farne le spese una 15enne catanese che ha dovuto abortire dopo aver subito in maniera reiterata botte e violenze. A raccontare il tutto è stata la stessa ragazzina. Dopo essere rimasta incinta una prima volta, avrebbe deciso di interrompere la gravidanza per paura delle conseguenze a cui sarebbe dovuta andare incontro. Dopo le denunce della madre sono subito intervenuti i carabinieri che hanno arrestato il 24enne dei soprusi con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
Violenza sulle donne: i dati
L’Istat sottolinea come parlare di violenza sulle donne sia cosa molto articolata. Per violenza, infatti non va intesa solo quella fisica o sessuale, le forme più gravi in assoluto, ma anche atri tipi di prevaricazione con abusi di diversa tipologia: come minacce (12,3%), spintonate (11,5%), schiaffi, calci e morsi (7,3%), contusioni per mezzo di oggetti (6,1%).
Violenza sessuale
Per quanto riguarda la violenza sessuale, il 15,6% delle donne dichiara che quella più diffusa è l’essere baciate, toccate o abbracciate contro la propria volontà. I rapporti sessuali inflitti con la forza e contro la volontà della vittima sono al 4,7%; i tentati stupri 3,5% e gli stupri effettivi al 3%.
L’uomo prevaricatore
Oltre a partner ed ex partner, le donne sono spesso costrette a subire violenze da parte dei colleghi di lavoro nel 2,5%, da parenti 2,6%, da amici 3% e da conoscenti 6,3% dei casi.
I femminicidi
In tutta Europa l’80,5% dei casi dei femminicidi avviene per mano di persone che conoscevano la vittima (di cui il 43,9% dei casi, per mano di partner attuali o precedenti). In Italia secondo la polizia di stato lo scorso anno le vittime sono state in diminuzione (da 120 a 82). Ma i dati CENSIS e dell’associazione Casa delle Donne ritengono inverosimili i dati del Ministero, in quanto molto bassi in confronto ai dati precedenti.