TEL TAMER – L’esercito siriano è arrivato al confine con la Turchia ed è entrato nella città di Tel Tamer: e qui inevitabilmente ci sarà lo scontro con le forze armate di Ankara. L‘operazione militare è la conseguenza dell’accordo tra Damasco e le forze dei curdi che insieme contrasteranno l’invasione delle truppe di Erdogan.
Tel Tamer è una tappa strategica nella guerra valuta dal ‘sultano’ a causa di un’autostrada molto importante, la M4 che collega la parte est dalla parte ovest.
L’accordo
Tramite social, fonti curde, annunciano l’accordo: “Per evitare e affrontare questa aggressione è stato raggiunto un accordo con il governo siriano. In questo modo l’esercito siriano può essere dispiegato lungo il confine siro-turco per aiutare le Forze democratiche siriane (Fds). L’obiettivo – prosegue la nota- è quello di “liberare le città siriane occupate dai turchi, come Afrin” nel Nord-Ovest”. Inoltre il generale curdo Ismet Sheikh Hasan comunica che da stanotte le truppe siriane e russe potrebbero entrare a Kobane e Manbij per contribuire a contrastare i turchi.
Le mosse di Erdogan
Nel Nord della Siria oggi nuovi mezzi bellici dell’esercito turco sono entrati per sferrare un’altra offensiva verso la città di Kobane. Oggi Erdogan ha parlato della situazione dopo il patto stipulato dai curdi con Assad specificando che ha avuto il via libera dal Cremlino per l’attacco alla città: “L’approccio mostrato dalla Russia non sarà un problema a Kobane per il nostro attacco”. Il presidente ha trattato anche le reazioni dell’Europa :”Ho parlato ieri con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il giorno prima con il premier britannico Boris Johnson. Nei nostri colloqui ho capito che c’è una seria disinformazione. Starete dalla parte del vostro alleato Nato, o dalla parte dei terroristi? Ovviamente loro non possono rispondermi a questa domanda retorica”.
Il monito dell’Italia
A seguito del Consiglio europeo, è intervenuto il ministro degli Esteri italiano Luigi di Maio, annunciando la mossa del Belpaese: “Nelle prossime ore vareremo un decreto che devo firmare come ministro degli Esteri per bloccare l’export di armamenti verso la Turchia per tutto quello che riguarda il futuro dei prossimi contratti e dei prossimi impegni”. Secondo il leader pentastellato “è stato un Consiglio molto importante, la richiesta dell’Italia era a tutti gli Stati europei di bloccare nel futuro l’export di tutti gli armamenti verso la Turchia, perchè non possiamo accettare quello che sta facendo. L’Europa parla con una voce oggi. Tutti gli Stati condannano quello che sta facendo la Turchia in territorio siriano e si sono impegnati a bloccare l’export per gli armamenti. Anche l’Italia fermerà l’export verso la Turchia”.
Le mosse statunitensi
I soldati americani intanto hanno lasciato il Nord del Paese e si stanno dirigendo nella zona Sud. Oggi Donald Trump ha accusato le forze curde di aver fatto scappare molti prigionieri dell’Isis con l’intento di provocare un intervento degli Stati Uniti e ha specificato che gli Stati Uniti agiranno con grandi sanzioni contro la Turchia ma che eviteranno a tutti i costi lo scontro armato con un Paese Nato.
Umberto Caiazzo