Musica, Gigi D’Alessio: “Dopo tanti pregiudizi ora un album con duetti”

Nel disco, infatti, ci sono i duetti con Fiorella Mannoia, Giusy Ferreri e gli esponenti del rap Guè Pequeno, Emis Killa e Luchè.

Foto LaPresse - Sergio Agazzi

MILANO – Da sempre vittima di pregiudizi, Gigi D’Alessio non nasconde la felicità di essersi finalmente tolto qualche sassolino dalla scarpa. E’ riuscito a farlo con ‘Noi due’, il suo nuovo album in uscita venerdì 18 ottobre, nel quale finalmente, “dopo 27 anni di carriera e 26 milioni di dischi venduti”, è riuscito ad avvicinarsi ad altri artisti italiani e a trascinarli nel suo mondo. Nel disco, infatti, ci sono i duetti con Fiorella Mannoia, Giusy Ferreri e gli esponenti del rap Guè Pequeno, Emis Killa e Luchè. Il tutto, “rimodernando le mie sonorità”. Il tutto, senza snaturarsi ma cimentandosi in autentiche sfide. La prima, quella con Fiorella Mannoia: “Lessi un’intervista nella quale diceva che aveva sempre cantato brani di grandi cantautori, ma se pure le avesse portato una bella canzone D’Alessio l’avrebbe eseguita. L’ho presa come sfida. Ho scritto ‘L’ammore’ in macchina fra Roma e Milano. Sono andato da Fiorella, gliel’ho fatta sentire e si è commossa. A quel punto ho voluto anche cantarla con lei”.

Le novità

Con il mondo del rap, invece, la sfida è stata di un altro tipo: “Volevo far entrare i rapper nel mio mondo. L’esperimento è stato aprirmi per farli entrare. Io sono sempre stato molto aperto alle collaborazioni, ma era più facile all’estero perchè in Italia dovevo combattere un pregiudizio nell’ambiente. Con questo disco, finalmente, riesco ad aprirmi al mondo. E’ sempre stato più semplice all’estero, per questo per me questo album è una dimostrazione dai miei colleghi italiani. E’ la prima volta che posso permettermi di dire: hai visto quante persone hanno cantato con me?”. E mentre Gigi racconta che duetterebbe volentieri con Tommaso Paradiso, una domanda sorge spontanea: perchè nell’album non c’è Anna Tatangelo, sua compagna nella vita? “Altrimenti ce la cantiamo e ce la suoniamo sempre noi. Rischi di diventare come Al Bano e Romina. Noi non siamo nati come coppia nella musica. Se ti vedono sempre insieme rischi di diventare un duo e non vogliamo”.

Le incomprensioni

Anche per evitare un altro pregiudizio, visto che tanti già D’Alessio ne ha subiti in passato: “Se nasci da Roma in su sei un cantautore, se nasci a Napoli sei neomelodico. È razzismo culturale, è ghettizzare quel mondo. Venti anni fa a Sanremo fu quasi uno scandalo una mia frase in napoletano in ‘Non dirgli mai’. Me la volevano far togliere, ma poi in diretta la cantai lo stesso. E ora, dopo 20 anni, mi chiedono perchè non canto di più in napoletano. Sono contento che la lingua sia stata sdoganata anche nella musica pop”. Tanto che i concerti di Gigi D’Alessio con Nino D’Angelo ‘Figli di un re minore’ sono stati un tale successo da portare a tre repliche: Napoli il 26 dicembre, Milano il 20 gennaio e Roma il 24 gennaio. In attesa, dal 29 novembre il cantautore sarà su Rai1 per tre settimane con il programma, insieme a Vanessa Incontrada, ‘Vent’anni che siamo italiani’.


Di Chiara Troiano

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