Cinema, alla Festa di Roma il mito di John Travolta e la Judy Garland di Zellweger

Con Tony Manero e Vince Vega è entrato a pieno titolo nell'olimpo del cinema, non stupisce che la Festa di Roma gli abbia voluto rendere omaggio con un premio speciale.

(Photo by Tiziana FABI / AFP)

MILANO – Con Tony Manero e Vince Vega è entrato a pieno titolo nell’olimpo del cinema, non stupisce che la Festa di Roma gli abbia voluto rendere omaggio con un premio speciale. John Travolta nel 1977 con la sua interpretazione del giovane e ambizioso ballerino de ‘La febbre del sabato sera’ ha ricevuto una nomination agli Oscar e una ai Golden Globe come miglior attore, divenendo una star internazionale. Nel 1978 replica il successo con ‘Grease’, mentre il sicario protagonista di una scena di ballo memorabile in ‘Pulp Fiction’ di Quentin Tarantino con Mia Wallace alias Uma Thurman nel 1994 gli vale una seconda nomination. Nella sua carriera Travolta ha lavorato con alcuni dei più importanti registi, da Oliver Stone a Terrence Malick, Brian De Palma, Mike Nichols, John Woo. Nel suo ultimo lavoro di quest’anno, ‘The Fanatic’ di Fred Durst, è Moose, un patito del cinema ossessionato dal suo attore preferito. Quando viene privato dell’opportunità di incontrarlo comincia a perseguitarlo e le sue intenzioni, dapprima innocue, prendono gradualmente una piega oscura.

La giornata

Alla Festa di Roma è approdato anche l’atteso film di Rupert Goold ‘Judy’, con una Renée Zellweger in odore di Oscar nei panni di Judy Garland. La pellicola, che arriva nelle sale il 19 dicembre, racconta l’ultimo periodo della vita della grande attrice e cantante, nel 1968, sul finire di una carriera sfolgorante iniziata giovanissima, trant’anni prima, con la Dorothy del Mago di Oz. Un mix di fama e successo, poi le battaglie con il suo management, i rapporti con i musicisti, i fan, i suoi amori tormentati e il dramma familiare che la spinse a fare i bagagli e a trasferirsi a Londra. “Sono solo una delle milioni di persone che si sono innamorate di lei”, racconta Renée Zellweger, “la maggior parte mette una maschera di fronte alla telecamera o a un pubblico, penso che con Judy, invece, si veda la persona vera”. Un ruolo molto diverso dai precedenti ma, spiega l’attrice, “come persona creativa non c’è niente di più eccitante che uscire dalla propria zona di comfort”.

Di Silvia Caprioglio

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