NAPOLI – Si parla tanto di ripopolare di alberi le nostre città, in preda al grigiore della cementificazione, e di far nascere una pianta sul piatto asfalto urbano. In quanti però sanno davvero come si dà vita a un albero? E’ a tutti gli assetati di “green” che si rivolge l’iniziativa in programma questa mattina in Viale Anton Dhorn, nel quartiere Chiaia di Napoli.
A partire dalle 10 e 30 gli agronomi ed i giardinieri d’arte del Museo e Real Bosco di Capodimonte terranno per chi vorrà seguirla una completa lezione esplicativa su una messa a dimora a regola d’arte di un leccio in ambiente urbano. La giornata, promossa dal movimento ambientalista “Retake Napoli” e da “Premio GreenCare”, è rivolta davvero a tutti. Lo scopo di questa giornata sarà quello di promuovere e divulgare la conoscenza e le metodologie migliori per assicurare la sopravvivenza di nuova vegetazione, inserita in un ambiente urbano.
Un’iniziativa che si propone virtuoso modello per tutte quelle realtà desiderose di concretizzare, nel proprio piccolo, l’impegno per la difesa dell’ambiente. Tanti piccoli alberi oggi formeranno domani una foresta urbana.
Un’evento, quello in programma questa mattina, già anticipato dalla bellissima iniziativa messa in pratica dagli studenti dei licei Mercalli e Volta. I ragazzi, in un perfetto spirito di gruppo, hanno anche loro piantato un albero sul Lungomare cittadino, tra le zone più trafficate della città e, per questo, bisognose di boccate di ossigeno.
Supportati da Retake, che ha donato loro la pianta e fornito il necessario supporto, gli studenti hanno preso l’impegno di annaffiare l’albero facendo dei turni per assicurare alla pianta le primissime cure, indispensabili per la corretta crescita del tronco durante i primi due anni di vita, fase critica per la sopravvivenza di un albero “neonato”. Senso di responsabilità collettivo e amore per l’ambiente, le parole chiave dell’iniziativa di cui i ragazzi si sono resi protagonisti.
Gli studenti hanno dapprima scavato la buca al cui interno era destinata la piantumazione dell’albero, che hanno poi portato in spalla, tutti insieme, sul Lungomare di Napoli, prima di sistemarlo nella sua nuova dimora.
Come simbolo di “vittoria”, non poteva mancare, legato dai ragazzi con una corda al sottile tronco dell’albero, un festoso tricolore della bandiera dell’Italia.