ROMA – Imprenditori e dipendenti pubblici. Sono loro i destinatari dei provvedimenti eseguiti questa mattina dalla guardia di finanza nella Capitale. Corruzione. Questa l’accusa nei confronti di 20 persone coinvolte in un giro di soldi, lavori gratis nelle proprie abitazioni, prezzi stracciati per l’acquisto di appartamenti e l’assunzione di familiari.
I dettagli del blitz anticorruzione a Roma
Un’attività a quanto pare studiata a tavolino per ricevere in cambio di affidamenti diretti che, sulla carta, avrebbero dovuto essere a rotazione. La realtà, però, era ben diversa e questi appalti sarebbero finiti sempre ad appannaggio dei soliti imprenditori. Un giro d’affari molto ampio che è stato sgominato dalla guardia di finanza che ha così arrestato 14 persone, quattro delle quali sono state portate in carcere. Per altre sei persone è arrivata invece la notifica dell’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria. Si tratta in entrambi i casi di imprenditori e dipendenti pubblici assunti presso il Provveditorato interregionale delle Opere pubbliche, il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria, l’Ater della Provincia di Roma, l’Istituto centrale per la formazione del personale della Giustizia minorile e l’Ufficio per i Servizi tecnico-giuridici del ministro dell’Interno. Tra gli imprenditori destinatari del provvedimento delle fiamme gialle figura anche il nome di Franco De Angelis, il quale era stato coinvolto nell’operazione ‘Vitruvio’ riguardante l’interporto di Civitavecchia.
Il modus operandi di imprenditori e dipendenti pubblici
L’attività di indagine della guardia di finanza si è basata anche su intercettazioni dalle quali si è evinto il comportamento illecito dei soggetti coinvolti. Come si diceva l’attività era ben strutturata con ruoli specifici. Secondo quanto raccolto dagli investigatori, infatti, imprenditori e funzionari pubblici avevano trovato il modo di assegnare formalmente diverse società lavori che in realtà venivano eseguiti sempre dagli stessi imprenditori. Un dato è particolarmente inquietante: alcuni lavori hanno infatti riguardato anche la sede della Corte d’Appello di Roma e alcuni uffici in procura.