LONDRA – A due giorni dalle elezioni legislative nel Regno Unito, lo scontro fra i conservatori di Boris Johnson e i laburisti di Jeremy Corbyn si è spostato sul terreno della sanità pubblica, il sistema Nhs, che è uno dei grandi temi della campagna insieme alla Brexit. BoJo ha dovuto incassare un duro colpo per le polemiche sorte dopo che, davanti alle telecamere, si è rifiutato di guardare sul cellulare l’immagine che un giornalista provava a mostrargli, l’immagine diventata virale di un bambino di 4 anni disteso a terra nel corridoio di un ospedale in attesa di cure urgenti. La foto è stata usata dai laburisti per denunciare gli effetti sulla sanità di nove anni di politica di austerità da parte dei conservatori. E Johnson è stato poi costretto a scusarsi definendo quella foto “terribile”.
Lo scontro tra Tory e Labour
Ma un colpo altrettanto duro è toccato al Labour: lo specialista del partito in questioni di Sanità, Jonathan Ashworth, in un audio privato che è filtrato sul blog pro Brexit Guido Fawkes ha definito “disperate” le prospettive di vittoria del suo partito e ha messo in dubbio la personalità di Corbyn. Gli elettori “non possono sostenere Corbyn e pensano che il Labour abbia bloccato la Brexit”, ha dichiarato Ashworth a un “amico” conservatore. Delle dichiarazioni in tono scherzoso, si è poi difeso lui ai microfoni della Bbc. Ma dichiarazioni che giungono nel momento sbagliato, visto che il partito laburista contava su Ashworth per fare il giro degli studi tv e radio per discutere delle cattive condizioni dell’Nhs.
Il premier attacca gli avversari
Il premier Johnson ha subito colto la palla al balzo per attaccare l’avversario politico: “Jonathan Ashworth dice quello che centinaia di candidati laburisti e milioni di elettori pensano. Jeremy Corbyn non è adatto alla funzione di primo ministro perché blocca la Brexit”, ha twittato. In testa nei sondaggi, il leader Tory sembra in pole per riuscire a vincere queste elezioni anticipate, le seconde dal referendum sulla Brexit di giugno 2016, il che gli permetterebbe di far uscire il Regno Unito dall’Ue il 31 gennaio, dopo tre rinvii.
La linea di Johnson
Tuttavia, anche se i sondaggi lo danno vincitore con una confortevole maggioranza, Boris Johnson si mantiene prudente e non dà la vittoria per scontata: i partiti d’opposizione “hanno bisogno solo di 12 seggi per fare di Jeremy Corbyn il primo ministro”, ha avvertito durante una visita nel centro dell’Inghilterra.
Fedele alla sua tattica abituale, inoltre, il paladino dei Brexiteers ha sfoderato l’ironia per sviare l’attenzione dalle polemiche. Su Twitter ha pubblicato un video parodia della commedia romantica ‘Love actually’. Lo si vede suonare alla porta di un’elettrice promettendole, con dei cartelli, che “con un po’ di fortuna da qui all’anno prossimo avremo realizzato la Brexit, se il Parlamento non la bloccherà di nuovo”.
La stoccata di Hugh Grant
A questo ha replicato con una stoccata l’attore Hugh Grant, che recita in questo film: “Ho trovato che era piuttosto ben fatto, ma è chiaro che il partito conservatore ha molti soldi. Forse è lì che finiscono i rubli”, ha detto alludendo alle accuse di finanziamento russo ai Tory. Poi ha sottolineato che rispetto al film originale manca un cartello, cioè quello in cui si dice che “A Natale si dice la verità”. “Mi chiedo se i consiglieri in comunicazione del partito conservatore non si siano detti che non sarebbe il massimo nelle mani di Boris Johnson”, ha proseguito l’attore.
(LaPresse/AFP)