Passa il Milleproroghe, ma la norma sulle concessioni di strade e autostrade spacca la maggioranza: Italia Viva si astiene. Aiscat: “E’ incostituzionale”

In caso di revoche toccherà entrare ad Anas

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Passa il decreto intercettazioni nel Consiglio dei ministri. Ieri è stato votato il Milleproroghe con la formula ‘salvo intese’. Ma per la maggioranza guidata da Giuseppe Conte non sono tutte rose e fiori: la norma che prevede l’entrata in gioco dell’Anas in caso di revoca di concessioni di strade o autostrade non piace a tutte le forze. Si è astenuta sul punto Italia viva: il partito di Renzi ha voluto lasciare traccia al verbale del proprio dissenso.

Sulle barricate l’associazione dei concessionari autostradali Aiscat, la quale ha espresso “sconcerto e incredulità per l’articolo 33 del Dl Milleproroghe”. Ai suoi occhi c’è il rischio di incostituzionale che va a determinare una lesione “dello Stato di diritto”.

Funzionerà, salvo stop, in questo modo: se il concessionario è inadempiente, a chi aveva il servizio toccherà il rimborso pari al valore dell’opera eseguite, dal quale però va detratta la somma di risarcimento “dei danni derivati dal suo inadempimento”.

Il Cdm ha posticipato, invece, l’approvazione del Piano per l’Innovazione digitale.

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