Roma, 19 mar. (LaPresse) – “Non accettiamo veti su vicende superate e penalmente quasi irrilevanti, per di più ancora sub iudice, dalle quali emerge la totale assenza di dolo. La figura di Paolo Romani è di tutto rispetto, merita attenzione, anche perché gode di grande stima da parte di tutti i gruppi parlamentari. Le scelte politiche non si fanno con i veti, una figura di alto profilo istituzionale la si seleziona attraverso criteri di competenza, affidabilità e credibilità. E Paolo Romani soddisfa appieno tutti i requisiti: resta il nostro candidato”. Così Renato Schifani in un’intervista a Repubblica.”Salvini deve dar prova di voler essere il leader del centrodestra – aggiunge – Per tanti anni sono stato al fianco di Berlusconi e l’ho visto compiere a volte passi indietro immolando Fi sull’altare dell’unità dell’alleanza. Questo vuol dire esercitare la leadership”. E dunque se il leader della Lega “giocasse in proprio, certo, si renderebbe protagonista di una rottura che non resterebbe priva di conseguenze”.
Schifani assicura: “L’obiettivo del presidente Berlusconi è dare governabilità al Paese, con la coalizione e il programma che hanno vinto le elezioni – aggiunge – senza i numeri allora tutto tornerà nelle mani del capo dello Stato e alle sue scelte ci rimetteremo. Se ci sarà un chiaro richiamo del presidente Mattarella, nell’interesse del Paese, noi saremo responsabili. È sotto gli occhi di tutti che il debito pubblico è aumentato, che il Paese sta male, che il Sud vota M5S per un disagio sociale crescente. Serve un governo stabile e, appunto, responsabile”. Col Pd? “Se il Pd dovesse condividere la nostra base programmatica, se davvero non si ritirasse sull’Aventino, si potrebbe pensare a un suo sostegno. Magari esterno, magari limitato a provvedimenti ben definiti”.