Covid-19, rifiuti ospedalieri triplicati

Le associazioni del settore lanciano l’allarme sullo smaltimento a rischio collasso

CASERTA – L’emergenza coronavirus ha cambiato le nostre abitudini quotidiane. Indossiamo guanti e mascherine per andare al lavoro, per fare la spesa, e per compiere le azioni più semplici. Anche negli ospedali, sempre più affollati, c’è un utilizzo smodato di questo tipo di protezioni sanitarie. La richiesta aumenta, tanto che trovare le mascherine è diventata quasi un’impresa impossibile. Soprattutto nei nosocomi le protezioni vanno cambiate di frequente. I rifiuti ospedalieri in questi giorni di emergenza sono aumentati vertiginosamente. Le aziende attive nella gestione dei rifiuti ospedalieri, per supportare adeguatamente le strutture sanitarie più colpite dall’emergenza si sono viste costrette a triplicare le attività di raccolta e gestione rifiuti presso i nosocomi, aumentando personale e mezzi impegnati nelle operazioni. Il sistema rischia di collassare nel giro di pochi giorni se negli ospedali arriveranno altri pazienti.

Alcune associazioni che si occupano del servizio hanno lanciato l’allarme: “Nell’attuale grave situazione di emergenza epidemiologica dovuta alla diffusione del Covid-19 gli oltre 90mila addetti delle imprese della gestione dei rifiuti stanno continuando a garantire i servizi pubblici ed essenziali di raccolta e gestione dei rifiuti urbani e speciali. Chiediamo alle istituzioni impegnate, come noi, nella lotta al virus di garantirci, in questa fase di emergenza, certezza ed adeguato supporto per gestire al meglio le inevitabili difficoltà operative che si sono determinate”, hanno spiegato sa Fise Assoambiente e Fise Uncircular chiedendo al governo “una moratoria riguardo le prossime scadenze degli adempimenti ambientali per consentire alle aziende di effettuare le necessarie scelte organizzative ed operative per sopperire alle carenze del personale”. Manga una normativa chiara per la gestione dei rifiuti. Le associazioni del settore chiedono quindi al governo di chiarire in tempi brevi come gestire la situazione e di riorganizzare il servizio.

L’INTERVENTO DEL MINISTRO COSTA

“Ai lavoratori che operano nel settore dei rifiuti, servizio di pubblica utilità indispensabile per il Paese va il mio ringraziamento sincero. E’ alta l’attenzione di tutto il governo a chi sta garantendo l’efficienza dei servizi, ambientali e non solo, minimi ma indispensabili. E’ necessario garantire l’assegnazione dei dispositivi di protezione individuali per tutti coloro che sono esposti e che silenziosamente operano per assicurare la pulizia e il decoro delle nostre città, quanto mai importanti adesso”, ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa dopo l’allarme lanciato dalle associazioni del settore.

COME CONFERIRE I RIFIUTI SANITARI

Ma non sono solo i sanitari a dover conferire le protezioni. Anche i cittadini usano quotidianamente guanti monouso e mascherine. Gli esperti consigliano di utilizzare due o tre sacchetti uno dentro l’altro all’interno del contenitore che si usa abitualmente per la frazione indifferenziata. Poi occorre chiudere bene il sacchetto e smaltire l’immondizia. Chi non è positivo al coronavirus deve fare la raccolta differenziata regolarmente ma con delle accortezze. Se si è raffreddati è consigliabile usare fazzoletti di carta e buttarli nella raccolta indifferenziata, lo stesso discorso vale per mascherine e guanti.

LE REGOLE PER CHI E’ IN QUARANTENA

L’Istituto superiore di sanità ha messo a punto una guida pratica con nuove regole soprattutto per chi è in isolamento domiciliare poiché risultato positivo al coronavirus, ovvero in quarantena obbligatoria. L’Iss precisa che chi è in isolamento domiciliare perché risultato positivo al test sul Covid-19 in via del tutto eccezionale non deve differenziare i rifiuti di casa. Bisogna utilizzare due o tre sacchetti, possibilmente resistenti, da mettere uno dentro l’altro all’interno del contenitore dove vanno gettati tutti i rifiuti: carta, umido, plastica, vetro, metallo, indifferenziata, compresi i fazzoletti e i rotoli di carta, le mascherine, i guanti e i teli monouso. I sacchetti vanno chiusi senza schiacciarli con le mani, indossando guanti monouso e utilizzando dei lacci o del nastro adesivo. Dopo di che, i guanti usati vanno gettati nei nuovi sacchetti e ci si deve lavare bene le mani. Stesso discorso vale per chi assiste chi si trova in quarantena e che deve quindi conferire i rifiuti nei bidoni della raccolta indifferenziata.

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