Vinceremo la guerra rispettando le regole

L'intervento di Nicola Coppola, professore e direttore dell’Uoc malattie infettive del Vanvitelli-Policlinico

Dal 22 febbraio stiamo combattendo in Italia l’epidemia di Covid-19, che prima ha interessato la Cina e adesso il resto del globo. Infatti, il 22 gennaio si è verificata una rapida escalation di casi, con un totale di 47.021 casi e 4.032 decessi in data 20 marzo. Nonostante tutte le forze messe in campo in ambito sanitario la situazione è grave. Necessari risultano i provvedimenti Ministeriali e Regionali mirati alla riduzione del rischio di contagio, che riducendo il numero di contatti nella popolazione tendono a ridurre in primis il numero di casi, poi il numero di casi positivi ogni giorno, il che permette alle strutture sanitarie predisposte di aver a disposizione più letti disponibili per eventuali ricoveri sia in reparti intensivi che non. Pertanto per questa emergenza l’azione di ciascuno di noi è fondamentale: evitare il contatto con altre persone, lavarsi le mani spesso, evitare i luoghi affollati, uscire di casa solo se indispensabile, restare ad una distanza di almeno un metro dalle altre persone, coprirsi naso e bocca con un fazzoletti monouso se si starnutisce o tossisce oppure utilizzare la piega del gomito, evitare di toccare occhi naso e bocca con le mani, sono semplici consigli che se messi in pratica possono ridurre drasticamente il rischio di contagio.

Fondamentali, inoltre, sono stati i provvedimenti per limitare la circolazione di individui all’interno della nazione e all’interno delle stesse regioni e città, come anche la chiusura di attività ricreative e di aggregazione, spesso fonte di contagio di nuovi casi. Ecco quindi la necessità di rimanere a casa, che rappresenta la migliore azione di contrasto all’infezione.

La regione Campania nella giornata del 20 marzo, riportava, 88 nuovi pazienti risultati positivi al tampone, un dato stazionario rispetto ai precedenti report, che riportavano un numero di nuovi casi giornalieri sempre superiori ad 80. La Campania risulta la nona regione italiana per casi totali di Covid-19, la 14esima regione per ricoverati con sintomi, la 11esima per ricoverati in strutture intensive, l’11esima per decessi. Attualmente la regione Campania nonostante l’alto numero di casi negli ultimi giorni riesce ad affrontare le necessità sanitarie che ogni giorno si presentano presso le strutture sanitarie, non senza difficoltà, nè senza sacrifici. I provvedimenti presi tra l’8 e l’11 marzo, se continueremo a rispettarli rigidamente, permetteranno una riduzione dei casi, verosimilmente dalla settimana prossima. Come molte Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie Locali, anche l’Aou Vanvitelli farà la sua parte in questa battaglia che si sta tenendo su tutto il suolo nazionale, mettendo a disposizione la propria Uoc di Malattie Infettive, e le proprie competenze multidisciplinari per l’emergenza nazionale con il fine di seguire direttamente i casi Covid. Saranno adibiti nei prossimi giorni fino a 24 posti letto ed il proprio miglior personale e mezzi per pazienti con patologia Covid.

Già occupata nel decongestionare le strutture territoriali sature, la Aou Vanvitelli, in particolare la Uoc di Malattie infettive nei giorni scorsi si è fatta carico dei pazienti non affetti da Covid-19, ma comunque di pertinenza infettivologica, per garantire il diritto alla salute di tutti e facilitare il lavoro dei colleghi, impegnati sul fronte Covid.

di Nicola Coppola, professore e direttore dell’Uoc malattie infettive del Vanvitelli-Policlinico

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome