Di Maio: “13mila morti non sono una colpa, l’Ue risponda al dolore”

"Al momento, dobbiamo prima di tutto garantire liquidità alle nostre imprese, che i posti di lavoro rimangano assicurati e che gli stipendi siano garantiti".

(AP Photo/Boris Grdanoski)

ROMA – “Al momento, dobbiamo prima di tutto garantire liquidità alle nostre imprese, che i posti di lavoro rimangano assicurati e che gli stipendi siano garantiti. Colgo l’occasione per ringraziare la Germania per aver accolto i pazienti italiani, ma nessuno è colpevole se abbiamo a che fare con una pandemia e se noi abbiamo 13mila morti. L’Italia si aspetta ora una risposta comune a questo dolore, che tocca tutti, perché la situazione è pesante anche in Germania, Francia e Spagna”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una lunga intervista al Der Spiegel. “La situazione attuale è senza precedenti. Semplicemente non esistono paragoni storici sia per le enormi conseguenze sanitarie ma anche economiche della pandemia. Ciò che conta ora è il futuro del popolo europeo. Ci troviamo di fronte ad una sfida globale. L’Europa deve misurarsi con gli Stati Uniti e la Cina. Non possiamo pensare che i singoli stati europei possano risollevarsi da soli.Dobbiamo raggiungere il miglior accordo possibile. Non lo dico a favore dell’Italia, ma dell’Europa. Quando cade uno, cadono tutti. L’Europa sta vivendo il suo anno zero. Si vince insieme, o si perde insieme. L’Europa deve agire adesso, non reagire impreparata un’altra volta.

La richiesta

“Dobbiamo tenere presente che gli Stati Uniti, come concorrente economico dell’UE, mettono a disposizione due trilioni di dollari, cioè 2mila miliardi. Anche la Cina sta mobilitando somme enormi. Le imprese di questi Stati potrebbero anche uscire più forti dalla crisi. Noi in Europa dobbiamo trovare una risposta adeguata. I mercati finanziari vedono un’Europa forte, quando parla con una sola voce. In questi giorni dobbiamo trovare innanzitutto e velocemente le giuste misure e gli strumenti per il presente”, poi “penseremo al futuro. Dobbiamo fare in modo che gli Stati membri possano spendere quanto necessario per aiutare i propri popoli”.

I ringraziamenti

“La Cina ci ha aiutato molto nella prima fase ma anche molti altri Paesi ci hanno sostenuto, oltre ai russi per esempio Albania, Cuba e Polonia. Dispositivi di protezione sono arrivati dalla Francia, la Germania, come detto, sta accogliendo pazienti italiani, e il presidente americano Donald Trump vuole sostenerci con 100 milioni di dollari. L’Italia è sempre stata un ponte tra Oriente e Occidente, ma noi restiamo nell´alleanza euro-atlantica”.

LaPresse

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