Come cambierà la vita tra termoscanner, guanti e mascherine

La Fase 2 sarà contraddistinta da un cambio di abitudini e da nuove regole. Il cellulare per tracciare chi è entrato in contatto con un positivo

Foto Alfredo Falcone/LaPresse

Quando comincerà la Fase 2, tecnicamente il 4 maggio ma non è da escludere preventivamente un anticipo, la nostra vita cambierà. O, per lo meno, cambieranno alcune delle nostre ‘vecchie’ abitudini. E dovremo confrontarci con situazioni nuove.

Termoscanner. Faremo conoscenza, ad esempio, con il termoscanner. Pressappoco come il metaldetector negli aeroporti, questo ‘marchingegno’ controlla la temperatura corporea. L’idea è di piazzarne uno all’entrata di tutti gli uffici e di tutti i negozi. Se hai la febbre stai fuori, se non ce l’hai entri.

Mascherine e guanti. Ancorché fastidiosi, mascherine e guanti diventeranno parte del nostro outfit, almeno fino a quando non sarà definitivamente debellato il virus. Mascherine e guanti dovranno essere ‘indossati’ sul posto di lavoro, quindi negli uffici, nelle fabbriche e durante le visite agli esercizi commerciali. Insomma, quando si va a comprare. Saranno poi obbligatori i dispenser per il disinfettante. Resterà in vigore la regola della distanza di un metro e degli ingressi scaglionati, dal supermercato alla bottega artigiana.

Cellulari. La tecnologia ci verrà in aiuto e diventerà determinante per riacquistare poco alla volta scampoli di normalità. Per evitare che esplodano nuovi focolai, saranno determinanti i cellulari. Il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, con l’endorsment di Franco Gabrielli, che è il capo della polizia, ha ottenuto che, in caso di necessità di rintracciare che è entrato in contato con un ‘positivo’, questure e commissariati possano utilizzare utenze fisse o mobili per disegnare una mappa degli spostamenti.

La Asl telefona. La Asl ha la possibilità di utilizzare i numeri telefonici delle persone che sono entrate in contatto con dei positivi. Anche questo passaggio, che avviene in stretta collaborazione con la questura, è determinante per mappare le persone a rischio. Un atteggiamento preventivo che si rende necessario in previsione di quando le misure restrittive saranno allenate e le persone potranno muoversi liberamente.

(LaPresse)

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