Da business redditizio a grana. Sono gli effetti collaterali del coronavirus. Sono gli effetti che anche la famiglia De Benedetti, ai tempi della quarantena, è chiamata ad affrontare . Perché una delle case di riposo che gestisce è finita sotto la lente della procura di Milano. A darne notizia è stato Luca Fazzo, cronista de Il Giornale (news ripresa anche da Dagospia).
Il filone è quello che ha tirato in ballo il Pio Albergo Trivulzio, struttura già nota per altre vicende (da Manipulite in su), ma tornata di moda per le morti dei tanti suoi ospiti risultati positivi al Covid-19. La magistratura sta cercando di far chiarezza sulla gestione delle Rsa durante la pandemia e i loro rapporti con la Regione Lombardia.
La Residenza sanitaria assistenziale che Fazzo ha collegato ai De Benedetti è la ‘Anni Azzurri’ di via a San Faustino a Milano.
Ad occuparsi dell’inchiesta è il pm Tiziana Siciliano. A spingere il sostituto procuratore ad accendere i riflettori sulla casa di riposo sono stati i dati dei decessi registrati: nell’ultimo periodo, spiega Il Giornale ,sono morti 23 anziani. Di questi 14 affetti da coronavirus. Complessivamente, però, i contagiati sarebbero 44 (42 in isolamento nelle loro stanze).
Il mondo Repubblica è stato l’affare che, verosimilmente, ha dato a Carlo De Benedetti peso e assoluta notorietà. Ma la Cir, la holding (ora gestita dai figli di Carlo) che, prima di venderlo agli Agnelli, per anni ha controllato l’importante quotidiano, ha tantissimi altri business. L’editoria rappresentava una piccola parte. E tra questi ci sarebbe proprio una rete di Rsa che, ha spiegato Fazzo, arriva fino in Gran Bretagna, toccando la Germania. E la Cir lo farebbe tramite due marchi. Una è la Kos “che opera – ha riportato Dagospia – con due marchi. Uno è il gruppo ‘Anni Azzurri'”. E nel Belpaese controlla 55 strutture.
Il Giornale ha rivelato i dati relativi agli ospiti: in 8 regioni ci sono circa 5mila anziani. Soltanto 305 i contagiati, ma i morti, dall’inizio della pandemia, sono 67. L’aspetto da sottolineare, secondo Fazzo, è che nessuno degli ospiti positivi al Covid-19 che hanno perso la vita “è arrivato da fuori”. “Sono tutte vittime di focolai sprigionatisi direttamente all’interno delle residenze”.L’indagine ha portato Dagospia a ricordare quanto detto da Roberto Saviano in relazione ad Attilio Fontana. Lo scrittore, quasi sempre duro con il centrodestra (in particolar modo con la Lega) aveva definito il governatore della Lombardia uno strumento in mano ai potenti che gestiscono la sanità. A quanto pare anche il suo storico (ex) editore non disdegna gli affari che orbitano intorno alla salute dei cittadini.