MILANO – Piazza Affari chiude con l’amaro in bocca il mese di aprile. Il Ftse Mib ha pagato alcune deboli indicazioni sul fronte earning season in Europa e ha così chiuso a 17.690 punti, in calo del 2,09%. Parziale delusione dalla Bce che non ha ampliato il PEPP anche se si è detta comunque pronta ad ampliare misura il QE d’emergenza per la pandemia.
Giù le banche
Male le banche: Unicredit è scesa del -4,7% a 7,02 euro, complice anche il taglio di outlook deciso da S&P, seguita da Intesa Sanpaolo con -3,88%. Calo del 3,63% per Banco BPM e del 4,33% per Bper. Se nei giorni scorsi i numeri di Deutsche Bank e UBS avevano portato il sereno sul settore bancario, protagonista di forti rialzi nelle ultime sedute, oggi l’umore è girato in negativo complici soprattutto i deboli numeri di Societe Generale. La banca francese ha chiuso il primo trimestre del 2020 con una perdita netta di 326 milioni di euro rispetto all’utile per 686 milioni di un anno fa.
Gli effetti della crisi
Indicazioni che alimentano le preoccupazioni in vista dei conti delle banche italiane in arrivo settimana prossima (Intesa Sanpaolo martedì 5 e Unicredit giovedì 7). Le banche pagano anche l’allargamento dello spread di oggi, accentuatosi dopo la Bce, e le indicazioni S&P che ha tagliato l’outlook di diverse banche italiane da stabile a negativo, tra cui quello di Unicredit, a causa dei rischi legati a Covid-19. Molto male anche Mediobanca che ha chiuso a -4,13%. Tonfo del 4,83% per CNH, peggior titolo di tutto il Ftse Mib. Tra i pochi segni più spicca Italgas (+4,82%) all’indomani dei conti e Campari con +0,51%.
(AWE/Finanza.com)