TORINO – Musica, Maneskin: “La nostra rabbia cambia le cose. Non siamo rock? Dateci tempo”. Mettere tutta la rabbia in un contesto dove possa essere trasformata in qualcosa di positivo, perchè non sia distruttiva ma catartica e che porti a cambiare le cose. Sta tutta qua l’idea alla base del nuovo lavoro dei Maneskin, freschi vincitori del Festival di Sanremo. ‘Teatro d’Ira – Vol. I’ è il primo volume di un nuovo progetto più ampio che si svilupperà nel corso dell’anno e che racconterà in tempo quasi reale gli sviluppi creativi della band insieme alle prossime esperienze. Loro, archiviata l’esperienza Sanremo, non sembrano minimamente essere cambiati. E sopportano serenamente le critiche, soprattutto quelle di chi li accusa di non essere davvero ‘rock’. “Non è nostro interesse doverci incasellare in cosa è o non è rock – spiega Victoria -. Certo, non siamo i Led Zeppelin, ma dateci tempo. Siamo un gruppo di ragazzi e in Italia oggi ci sono pochi 20enni che suonano gli strumenti. Quando scriviamo siamo liberi, abbiamo le nostre influenze. Siamo cresciuti con il grande rock. Non ci interessa se dicono che non siamo davvero rock, sticazzi. Noi facciamo nostra musica”. E Damiano aggiunge: “io comunque mangio, bevo, vado a letto continuo la mia vita”.
A chi gli fa notare che, però, pur dicendo di non voler cambiare e adattarsi a quello che chiedono dall’esterno, si sono trovati costretti a modificare il loro brano ‘Zitti e buoni’ per partecipare all’Eurovision, rispondono con una battuta: “Siamo ribelli, mica scemi”. Poi, tornano seri: “Non ci ha fatto piacere cambiare il testo – spiega Damiano -, ma c’è un discorso di buonsenso nelle cose. Noi diciamo che non ci facciamo cambiare, ma il regolamento è così, altrimenti ci squalificavano. Abbiamo pensato fosse più importante partecipare che tenere una parolaccia nel testo che lascia il tempo che trova”. La canzone, infatti, arriverà all’Eurovision modificata, sia perchè accorciata a 3 minuti, sia perchè verranno cambiati due versi. “Vi conviene toccarvi i coglioni” diventerà “vi conviene non fare più errori” e “non sa di che cazzo parla” sarà “non sa di che cosa parla”. Il regolamento dell’Eurovision prevede infatti che i brani durino non più di tre minuti e non contengano imprecazioni o linguaggi inaccettabili.
Intanto la band è tutta focalizzata sui live, ai quali ha pensato incidendo il disco. Subito esauriti i biglietti per i primi quattro show al Palazzo dello Sport di Roma (14 e 15 dicembre) e al Mediolanum Forum di Assago (18 e 19 dicembre), a cui si aggiunge un terzo concerto al palazzetto di Milano, previsto per il 22 marzo 2022. Oltre a questa nuova data oggi sono annunciati i nuovi concerti della tournée che farà tappa il 20 marzo all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), il 26 marzo al PalaPartenope di Napoli, il 31 marzo al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 3 aprile al Pala Alpitour di Torino, l’8 aprile al PalaFlorio di Bari e si concluderà nell’iconica Arena di Verona il 23 aprile 2022. Ma lo sguardo non può che andare anche all’estero, visto che i brani dei Maneskin sono anche in inglese.: “Pensiamo di essere un progetto valido anche fuori dall’Italia. Scrivere inglese fa parte di noi. Siamo stati cercati dai The Struts, abbiamo fatto un pezzo con loro che uscirà a breve e ci hanno chiesto di aprire i concerti del loro tour”.
(LaPresse – Chiara Troiano)