TORINO – Cresce il numero dei decessi legati al Covid-19 in Italia. In 24 ore ne sono stati registrati 401, in aumento rispetto ai 386 del giorno precendente, stando ai dati del ministero della Salute. In leggero i contagi: 23.832 in un giorno, contro gli oltre 25mila di venerdì. Sono però circa 10mila in meno i test effettuati in 24 ore, 354.480 rispetto ai 364.822 del giorno prima. Rimane stabile intorno al 6,7% il tasso di positività che registra una flessione dello 0,3% circa. In tutto, il Paese conta 3.356.331 infezioni e 104.642 decessi da inizio pandemia.
Nelle terapie intensive sono 3.387 le persone ricoverate (+23), con 243 nuovi ingressi. Nei reparti ordinari, i pazienti con sintomi sono 27.061, con un incremento di 203 unità nelle ultime 24 ore. Continua a crescere anche il numero degli attualmente positivi, 565.453, +8.914, mentre sono 14.598 i nuovi guariti, per un totale di 2.686.236.
Per quanto riguarda le regioni, la più colpita risulta ancora una volta la Lombardia con 4.810 casi in 24 ore, seguita dall’Emilia-Romagna con 2.560 infezioni, Campania e Piemonte che ne contano rispettivamente 2.196 e 2.141. Sopra quota 2mila anche il Veneto con 2.044 nuovi contagi.
Intanto in Sardegna, unica zona bianca del Paese (arancione da lunedì), è stata confermata per la prima volta dal laboratorio di Microbiologia e virologia dell’Aou di Sassari la presenza di variante brasiliana. Valuta invece l’autodeterminazione di zona rossa la Calabria, dove in un giorno sono stati segnalati 394 casi. Il presidente facente funzioni, Nino Spirlì, ha predisposto per lunedì un tavolo tecnico per esaminare l’eventuale ‘cambio’ di colore. “Raccolti pareri e osservazioni, potrò decidere nell’interesse di tutti”, scrive, consigliando ai calabresi “di non farsi fuorviare da pochi facinorosi in campagna elettorale”. In Toscana diventano zone rosse Versilia, Valdarno inferiore e Empolese Valdelsa e grossetano. A darne notizia il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha anche annunciato di aver firmato un’altra ordinanza sulle seconde case che ne impedisce il raggiungimento da persone provenienti fuori regione fino al prossimo 11 aprile. “Attualmente i contagi – spiega Giani -, secondo i dati analizzati ieri, ci pongono al limite della zona rossa nazionale, con 246 contagi ogni 100mila abitanti e un Rt di 1,09. Restiamo complessivamente arancioni ma le zone rosse a macchia di leopardo si ampliano, in quelle aree con maggiori criticità”. Dopo quasi due mesi di zona rossa, invece, tornano arancioni da lunedì i capoluoghi di provincia abruzzesi di Chieti e Pescara.
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(Lapresse)