Ripetere dalle colonne di questo giornale le critiche al Governo per i ritardi, la confusione, l’approssimazione scientifica, l’evanescenza degli aiuti economici non potrebbe essere considerato un atto di stile. Ricorderebbe, invece, l’adagio di sparare sulla Croce Rossa in riferimento a un esecutivo che si barcamena da mesi per far uscire la Nazione dal contagio e le attività produttive e professionali dal coma profondo nel quale sono precipitate dopo la lunghissima quarantena. Una chiusura che, in barba della semantica governativa della fase due, continua a somigliare alla fase di quarantena precedente. L’isolamento non è stato cancellato dal 4 maggio, ma è solo stato attutito consentendo semplici esercizi fisici individuali e riconciliazioni affettive che ormai non si potevano più sigillare nelle abitazioni degli italiani e permettendo il riavvio delle attività imprenditoriali che boccheggiavano (e il cui calvario non è di certo terminato).
La politica è narcotizzata dagli eventi e sbalordita dal doversi assumere responsabilità vere e concrete. Una politica già in larga parte delegittimata e deprezzata da anni di aggressioni e di menzogne, propalate in larga parte dai professionisti dell’antipolitica che poi sono finiti puntualmente al Governo della Nazione. Un sistema politico ed istituzionale ormai in mano a quelli che lo hanno delegittimato per lungo tempo e figlio di una clamorosa capriola parlamentare del Conte bis e del Movimento Cinque Stelle, gente buona per tutte le stagioni, intenta ad arrangiarsi su versanti politici di segno diametralmente opposto.
Cominciamo col quaderno delle doglianze di queste ultime settimane, della diatriba con l’Unione Europea che ancora una volta ha evidenziato il dominio della Germania e dei suoi alleati. Non una lira a fondo perduto, non un aiuto internazionale in uomini e materiale al Paese che per primo è stato colpito dal Covid-19. La stessa sorte toccherà poi alla Spagna ed alla stessa Francia. Niente Eurobond garantiti dalla Banca Centrale Europea, ma solo un permesso ad incrementare il debito sovrano dell’Italia oppure ad utilizzare i soldi del fondo di solidarietà.
Ci sono state promesse di finanziamenti a singoli lavoratori autonomi, partite iva e aziende di varia dimensione. Un miraggio che si sarebbe potuto tradurre in realtà solo producendo un’orgia di documenti da esibire, ricevendo a volte paradossali rifiuti per mancanza di garanzie bancarie, ancorché lo Stato avesse garantito la copertura dell’esborso degli istituti di credito! Tutto ciò a fronte di analoghe tipologie di interventi che, nelle altre nazioni europee, sono state più cospicue e dirette, con imprenditori e professionisti che, senza domanda, hanno ricevuto qualche decina di migliaia di euro a fondo perduto, accreditati sui rispettivi conti correnti bancari.
Più di qualche osservatore ha colto, al riguardo, una palese incongruenza. Agli italiani è stato ordinano di cedere, pur temporaneamente, il proprio diritto alla libertà di movimento e di azione (anche lavorativa) per contribuire ad arginare il morbo virale. Ciò è avvenuto dalla sera alla mattina, per decreto. Ma la stessa tempestività non è stata riservata al risarcimento dei danni economici alle imprese, incolpevoli degli effetti della pandemia. Dunque, perché le lungaggini burocratiche risultano d’intralcio in una sola direzione?
Ha invece funzionato l’elargizione spicciola per sostenere gli elementari bisogni dei singoli cittadini, in linea con la italica vocazione clientelare di governanti e governati. Un panorama ad oggi desolante pieno ancora di dubbi, incertezze, sensazioni che chi ci guida navighi a vista. Ovviamente sul versante scientifico le teorie azzeccate, le diagnosi e le terapie più efficaci sono state partorite dall’ingegno dei singoli soggetti. Dalle teorie sulla doppia epidemia, con virus cinesi e virus lombardo, alle diagnosi di trombosi vascolari per i decessi e le relative autopsie di conferma, alle cure conseguenti ivi compresa quella sieroterapia a costo zero che forse scombina progetti ed appetiti dei tifosi della imposizione della doppia vaccinazione obbligatoria.
A cosa siano servite le centinaia di esperti intruppati nelle commissioni scientifiche non si è ben compreso e restano un mistero ruoli e funzioni svolte. Insomma, un popolo intero viene tenuto nella incertezza e sostenuto solo dalle alzate di ingegno di singoli protagonisti. Al Premier Conte resta il primato delle autocertificazioni, delle conferenze stampa in tv, delle pletoriche consulenze acquisite inutilmente. Insomma, Conte che si trasforma in Barone, quello di Münchhausen, eroe di un romanzo sulle fantastiche e millantate avventure, fra tutte anche quella di saper viaggiare sulle palle sparate da un cannone.
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