NAPOLI – Con la pandemia da Covid-19 anche il volontariato ambientale è stato costretto a reinventarsi e ha dovuto farlo in fretta. Come in molti altri campi, il lockdown non ha fermato l’innovazione, costretta, anzi, a correre per trovare soluzioni di sopravvivenza: fisica, economica e sociale. Ognuno ci ha messo del suo, e così hanno fatto il terzo settore e le imprese impegnati insieme in progetti di sostenibilità ambientale, tanto più necessari in un anno difficile come il 2020.
Il volontariato aziendale
Legambiente ha presentato in questi giorni le sue nuove proposte di volontariato aziendale, con il suo settimo workshop sul tema, e illustrato insieme ai rappresentanti delle aziende protagoniste l’impegno profuso e i risultati raggiunti durante l’anno appena concluso. Un appuntamento online che è stato l’occasione per sottolineare il successo della formula dei webinar, che hanno visto la partecipazione di molte aziende e di svariati interlocutori, a compensare i numeri fortemente ridotti degli interventi sul campo rispetto a quelli del periodo precedente e alla loro crescita costante nel tempo fino alla pandemia. Durante il 2020 sono state comunque realizzate 31 attività, a cui hanno partecipato 1750 volontari di 16 aziende, con la raccolta di 1089 kg di rifiuti. Al webinar “Sinergie: creare valore con Legambiente”, coordinato dal responsabile raccolta fondi dell’associazione Enrico Fontana, sono intervenuti il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti e la responsabile del volontariato aziendale dell’associazione Ida La Camera, che ha illustrato gli obiettivi e le novità del 2021, tra cui la carta d’identità del volontariato aziendale e i nuovi progetti di volontariato “ambientale, sociale e solidale”, che prevedono una sinergia con ulteriori associazioni.
Tra le iniziative da sviluppare nel 2021, Legambiente propone il ‘volontariato aziendale in bicicletta’ per incentivare la mobilità sostenibile dei collaboratori delle aziende coinvolte. In sella alle loro bici, i partecipanti si attiveranno per riqualificare e pulire una pista ciclabile e le aree limitrofe: è il bike plogging aziendale, una disciplina che unisce il senso civico al desiderio di tenersi in salute. La prima carta d’identità del volontariato aziendale è stata, invece, consegnata proprio questa mattina alla società wpd Italia: è un riconoscimento personalizzato per le imprese coinvolte nelle attività di riqualificazione dei territori, che certifica il tempo, l’impegno e il percorso attraverso le iniziative svolte.
Le buone pratiche
“La pandemia – ha commentato il direttore Giorgio Zampetti – ha portato una cospicua riduzione delle attività sul territorio, senza tuttavia diminuire l’interesse di molte aziende per progetti di cittadinanza attiva, come dimostrano le storie delle imprese intervenute al workshop di oggi, avviate grazie alla collaborazione con Legambiente. Proprio l’emergenza ha ulteriormente evidenziato l’importanza di sinergie positive e contaminazioni tra il profit e il no profit per portare avanti scelte di sostenibilità ambientale. Inoltre, la centralità ormai acquisita della transizione ecologica, anche i termini economici, mette in luce la necessità dei temi sviluppati dalla cittadinanza attiva con azioni e ‘buone pratiche’ di cui ogni politica lungimirante, aziendale e governativa, non potrà più prescindere. Le scelte portate avanti dal volontariato aziendale, che si è sviluppato con successo nell’ultimo decennio, sono diventate oggi imprescindibili condizioni di crescita del Paese”. Il volontariato aziendale ha un’importante ricaduta sulle comunità, migliorando la qualità di vita dei cittadini e rafforzando la rete delle associazioni locali. “Nel corso del 2021 proponiamo la realizzazione di iniziative che prevedano la partecipazione attiva di una seconda associazione del territorio, oltre a Legambiente. Siamo convinti che ampliare la tipologia e la natura delle parti coinvolte nelle attività dia un ulteriore valore aggiunto. Attraverso il coinvolgimento di altre realtà associative, le iniziative avranno quindi un triplice valore: ambientale, sociale e solidale. Contribuiremo a ridare bellezza all’Italia con interventi di riqualificazione, rafforzeremo la rete e le relazioni nella comunità, condivideremo ciò che ci accomuna e valorizzeremo quanto ci distingue, sempre verso obiettivi comuni”, ha spiegato La Camera.
“Ricuciamo l’ambiente”
Tra le nuove iniziative previste anche “Ricuciamo l’ambiente” e “100 piazze di periferia”. Il primo progetto prevede esperienze sartoriali organizzate in collaborazione con l’associazione Spazio 3R, a Milano, un atelier di sartoria artigianale sostenibile che si rivolge a donne italiane e straniere in situazione di vulnerabilità, nell’ottica di un loro inserimento sociale e lavorativo. Duplice l’obiettivo del progetto, ambientale e sociale: i collaboratori parteciperanno al riciclo creativo di abiti usati (le tre R stanno per riciclo, ricucio, riuso) e questi eventi permetteranno l’attivazione di un corso base di cucito dedicato a dieci donne per il loro inserimento sociale e lavorativo. L’obiettivo del secondo progetto è, invece, la riqualificazione di 100 piazze di periferie, in tutta Italia, grazie alla collaborazione dei circoli locali di Legambiente e dei collaboratori delle aziende. Anche qui il valore è duplice: contribuire a ridare bellezza alle piazze, ripulendole dai rifiuti abbandonati e dedicare attenzione a luoghi e persone che vivono quotidianamente i disagi della marginalità urbana.