ROMA – Dai dati dell’epidemia arriva qualche segnale positivo, ma la curva dei contagi è ancora alta e l’Italia sempre più in rosso. Dopo l’analisi del monitoraggio settimanale, il ministro della Salute Roberto Speranza dispone con un’ordinanza il passaggio in zona rossa di Valle D’Aosta, Toscana e Calabria, mentre il Lazio torna in arancione.
La curva della pandemia frena ma non si raffredda
Se da una parte l’indice rt medio scende (da 1.16 a 1.08), dall’altra sale il livello di occupazione delle terapie intensive, arrivando a sfiorare il 40% su base nazionale, 10 punti sopra il livello di guardia. La prossima settimana, prima del ‘lockdown di Pasqua’, saranno in rosso 11 regioni e una provincia autonoma e in arancione le rimanenti regioni.
L’Istituto superiore di sanità sottolinea che la situazione “non consente di ridurre le attuali misure di restrizione”. “Abbiamo i primi segnali di stabilizzazione”, evidenzia il presidente Silvio Brusaferro, che invita a non abbassare la guardia perché, sebbene in calo, l’indice dei contagi resta alto, mentre cresce il numero di ricoveri e decessi.
Tredici tra Regioni e province autonome hanno un indice rt superiore a 1, quello della Valle d’Aosta è a 1.5, compatibile con uno scenario di tipo 4, mentre la Calabria ha un rt con il limite inferiore maggiore di 1.25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Otto le regioni in scenario di tipo 2, mentre le altre hanno un rt compatibile con uno scenario di tipo 1.
“Questa settimana in Italia assistiamo ad un lieve miglioramento della situazione epidemiologica con un rt che scende a 1.08 – spiega il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza -. L’incidenza va al di sotto dei 250 casi ogni 100.000 abitanti, siamo a 240 che rimane comunque un’incidenza elevata. E per quanto riguarda il tasso di occupazione di area medica e dei posti di terapia intensiva purtroppo abbiamo un aumento dovuto al fatto che nelle scorse settimane si sono accumulati molti casi di Covid-19″.
Nel monitoraggio si osserva un miglioramento complessivo del cosiddetto “rischio”, sebbene complessivamente ancora alto, con la Valle d’Aosta in uno scenario di tipo 4, il più alto nella graduatoria di rischio, e altre cinque regioni Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana, su un livello di allerta immediatamente inferiore. Inoltre delle 13 regioni classificate con ‘rischio moderato’, dieci sono considerate “ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane”.
“Data la situazione – conclude Rezza – bisogna continuare a mantenere le misure di controllo e soprattutto accelerare la campagna vaccinale per immunizzare più persone possibile”.(LaPresse)