ROMA – La spada di Damocle piomba su Alibaba: multa di 2,8 miliardi di dollari (18,2 miliardi di yuan) dall’antitrust cinese, la State Administration for Market Regulation (Samr). L’accusa piombata sul colosso del commercio elettronico è di “abuso di posizione dominante” che lo ha portato alla violazione della legge sui monopoli.
L’abuso
Al termine delle indagini partite nello scorso mese di dicembre, l’autorità antitrust ha verificato che Alibaba “ha abusato della sua posizione dominante dal 2015 che lo ha portato . Imponeva il vincolo ‘scegli uno dei due’,che gli ha permesso di eliminare o ammorbidire la concorrenza, ponendo un ostacolo importante alla libera circolazione dei beni danneggiando gli interessi dei consumatori.
Le dinamiche
Alla base del mercato sleale messo in atto dal colosso cinese c’era la dinamiche che impediva a chi voleva vendere i propri prodotti sulla piattaforma di e-commerce di Alibaba di non poter aprire negozi su altre piattaforme concorrenti. Ora Alibaba dovrà porre termine a tutte quelle attività contrarie alla legge nel rispetto della decisione presa dall’autorità in conformità della normativa in vigore.
Il sospetto
Dopo aver subito la dura sanzione, il crollo delle azioni in borsa per Alibaba è stato subitaneo: l’impero di Jack Ma ha subito infatti un immediato -8%. Ora resta da capoire se dietro all’atteggiamento sanzionatorio da parte dell’antitrust ci sia una manovra politica marcata dal governo cinese.