Allarme Eurostat: “In Italia nel 2020 persi 40 miliardi di salari”

Dati negativi anche per la Spagna dove si sono persi quasi 600mila occupati

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – “In Italia nel 2020 persi 40 miliardi di salari”. E’ il dato diffuso da Erostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea. Stando alle sue cifre si sarebbe passati da 525,732 miliardi nel 2019 a 486,459. Un salto all’indietro preoccupante che porta un ammanco del 7,47% sull’anno 2019.

Italia e Spagna pagano dazio

L’Italia si attesta quale peggiore nazione europea, assieme alla Spagna con 28,37 miliardi di stipendi in meno (calo del 6,44%) ma con una minore riduzione dell’occupazione. Nella penisola iberica persi quasi 600mila occupati a fronte dei 464.000 in meno in Italia (esclusi quelli in cassa integrazione che ad oggi non vanno considerati come occupati). Nel nostro Paese Eurostat evidenzia come “il calo del complesso delle retribuzioni è stato legato alle restrizioni sulle attività per contenere il contagio da Covid con il crollo dei contratti a termine e il largo uso degli ammortizzatori sociali. I contributi sociali dei datori di lavoro sono diminuiti dai 194,2 miliardi del 2019 a 184 nel 2020 con una riduzione del 5,24%”.

Inoltre, sempre con riferimento alla stessa forbice temporale in tutta l’Ue. “i contributi sociali sempre a prezzi correnti si sono ridotti dell’1,37%. Tra il 2019 e il 2020 il prodotto interno lordo a prezzi di mercato (prezzi correnti) secondo Eurostat è diminuito da 1.790,94 miliardi a 1.651,59 con un calo del 7,78%”.

Calo in Ue

In totale nell’intera Ue secondo “il calo del monte salari è stata dell’1,92%. L’ammanco è legato ai lunghi periodi di lockdown e alle altre chiusure con la riduzione dell’occupazione e il massiccio uso della cig”. L’Istituto di statistica sottolinea come “il dato sulla massa dei salari a prezzi correnti nel 2020 in Italia (486,59 miliardi) è inferiore ai livelli 2016 (era a 490,6 miliardi) e di fatto azzera la crescita registrata sui salari a partire dal 2015 con la decontribuzione sulle assunzioni introdotta dal Governo Renzi”.

Meglio Germania e Olanda

In Francia, invece, pur essendo andati in fumo 32 miliardi, il numero si riferisce ad una massa salariale passata da 930 a 898 miliardi e con un -3,42%. Molto meno preoccupante la situazione in Germania con appena 13 miliardi su oltre 1.500 (-0,87%). In Olanda i dati dicono che invece di una riduzione dei salari si è registrato addirittura un incremento a prezzi correnti pari al 3,29%.

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