NAPOLI – Davide Casaleggio mette a disposizione delle liste civiche che verranno presentate alle prossime Amministrative la sua piattaforma Rousseau. La scissione tra il M5S e l’erede di ‘Gianroberto’ è ufficiale, la battaglia è iniziata, lo scontro non è più legato solo alla ‘proprietà’ dei dati degli iscritti di cui si stanno occupando le aule di tribunale, ma è uno scontro politico che si giocherà sui territori, in tutti i Comuni al voto tra settembre e ottobre prossimo.
In Campania gli attivisti sono in fermento e i ‘dissidenti’ (quelli sopravvissuti alle espulsioni) valutano le strategie migliori per far valere il proprio peso e mettere in discussione l’alleanza con il Pd nelle grandi città al voto, come Napoli, Caserta, Salerno e Benevento. Il fatto che la piattaforma Rousseau sia stata messa a disposizione dei mondi civici che vogliono prendere parte alle elezioni non è un bene per il M5S.
Anche se, in questo momento i ‘capi tribù’ grillini dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al presidente della Camera Roberto Fico passando per Vito Crimi e il neo leader Giuseppe Conte, fanno finta che non sia un problema, ma il problema c’è ed è enorme. Nel capoluogo campano, per esempio, si rischia la ‘frittata’ poiché i portavoce eletti all’interno delle varie istituzioni, dai consiglieri comunali a quelli regionali fino a quelli di municipalità, stanno lavorando da tempo al programma da presentare alle Amministrative avvalendosi del supporto di Rousseau.
Tutto con il benestare della capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino, dimaiana di ferro e dei facilitatori. Vista la scissione M5S-Rousseau, c’è da aspettarsi che il lavoro già avviato continui o si aprirà un altro contenzioso? Considerata la posizione pro-Rousseau espressa, tra gli altri, dal consigliere comunale Matteo Brambilla e dal consigliere regionale Marì Muscarà, il Movimento si spaccherà ulteriormente sulla ‘paternità’ della bozza di programma? La partita è appena iniziata, e la storia è ancora tutta da scrivere. Fatto sta che tornano ad esserne protagonisti anche gli ex grillini. Sia quelli espulsi che quelli che hanno abbandonato il Movimento. Scommesse aperte su quello che sarà il loro ruolo.
Ad oggi non risulta la volontà di questi di creare liste civiche proprie da presentare alle Amministrative, ma è chiara la voglia di mettersi a disposizione di associazioni e movimenti apartitici per le senatrici Virginia La Mura, Luisa Angrisani e Vilma Moronese. Anche l’eurodeputato Piernicola Pedicini sarebbe pronto a dar una mano laddove sui territori esperienze come ‘Alternativa c’è’ o con Movimento 24 Agosto – Equità territoriale soprattutto a Napoli e in Campania. Non è detto, inoltre, che gli ex 5 Stelle peschino lontano dal mondo grillino, anzi. La base 5 Stelle è in tumulto da diverso tempo e diversi meet-up si stanno organizzando ‘in proprio’ per essere presenti alle elezioni settembrine.
Tra liste per i consigli comunali e liste per le Municipalità nel capoluogo, il M5S rischia di perdere chi gli ha sempre fatto campagna elettorale: gli attivisti. Ma neanche questo sembra preoccupare i big che hanno deciso di puntare più che sulla base (quindi sui cittadini) su Conte che pensano da solo possa bastare a recuperare sul terreno del consenso. Le Amministrative sono un appuntamento a ‘breve scadenza’, mancano pochi mesi, e stando a voci di palazzo “l’effetto Conte non si esaurirà prima del voto”. Per questo non c’è da preoccuparsi. Chi non seguirà le indicazioni romane avrà vita breve all’interno del Movimento, ma potrà appoggiarsi a Rousseau e a Casaleggio per la corsa elettorale.
Sembra, stando alle prime reazioni, che la mossa di Casaleggio sia un primo passo verso le Politiche. Fornire una struttura alle civiche alle Comunali, raccogliere un po’ di ceto politico e, poco più tardi, decidere se dar vita o meno ad un nuovo partito. Quale? Molti, tra i dissidenti del Movimento e gli ex grillini epurati, sperano in Alessandro Di Battista. Spiega con preoccupazione una fonte campana vicina a Di Maio: “Si sta chiudendo un cerchio. Rousseau cercherà di farci perdere nei Comuni, accumulerà un po’ di eletti sul territorio e, se ci saranno le condizioni, Casaleggio e Di Battista chiameranno tutti i nostalgici del M5S degli esordi a fondare una nuova proposta per le Politiche”. Accadrà? Lo dirà il tempo. Il primo passo Rousseau l’ha compiuto.