Tour sulla collina dei Camaldoli

Dal Parco Urbano all’Eremo alla scoperta della zona più verde e anche più paesaggistica della città di Napoli

La bellezza di Napoli risiede anche nella sua profonda e insita diversità. Tanti i volti della misteriosa Partenope: dai vicoli stretti e poco illuminati del centro storico al mare a perdita d’occhio di Mergellina, nella nostra straordinaria città è possibile anche vivere il clima fresco e pulito dell’alta collina. Come? Salendo nel punto più in alto di Napoli, che sono i Camaldoli. Pensate che sono ben 457 i metri che separano dal livello del mare questa zona, che si estende tra il comune di Napoli e i comuni di Marano di Napoli e Quarto. L’origine dei Camaldoli viene fatta risalire a circa 35.000 anni fa, in seguito a violente eruzioni che colpirono tutta l’area vulcanica dei Campi Flegrei. Due i paesaggi caratteristici di questa affascinante zona di Napoli: da un lato, sul versante sud, le rocce di tufo, dall’altro invece, il versante nord, ecco un folto bosco ceduo. Ed è qui che si estende l’ampio Parco Urbano dei Camaldoli, aperto al pubblico dal 1996, e la cui superficie conta circa 135 ettari di superficie boschiva. Una meta amatissima dagli appassionati di castagne, che in autunno si recano qui per cogliere i frutti dei numerosissimi castagni.

Il Parco è anche un punto di avvistamento di rapaci. È inoltre possibile osservare un insieme di rilievi riferibili a edifici vulcanici dell’area flegrea (come il Cratere degli Astroni) o relitti degli stessi (monte Sant’Angelo e monte Spina che delimitano la conca di Agnano, sede di uno specchio lacustre bonificato nel 1870), e, in secondo piano, la collina di Posillipo che borda la caldera di tufo di Fuorigrotta e Bagnoli.

Tra le mete da non perdere per una visita completa ai Camaldoli c’è l’imponente Complesso dell’Eremo dei Camaldoli. E’ da qui che si può godere di una delle viste più sensazionali del golfo di Napoli e non solo: dalle isole d’Ischia, Capri e Procida, lo sguardo si allunga anche alle isole pontine (Ventotene e Ponza), alla costa laziale meridionale, al promontorio del Circeo (nella provincia di Latina, Lazio) e ai monti del massiccio del Matese che separa la Campania dal Molise. All’interno del complesso vale la pena visitare anche la deliziosa chiesa, dal grande valore storico. Un clima di spiritualità e di benessere impensabile da vivere in una città così rumorosa come Napoli. Un’oasi davvero a se.

Per un ulteriore tuffo nella storia, interessante è la tappa presso l’Antica Farmacia dei Camaldoli, una sorta di piccolo museo della cura del corpo dove sono conservati i più antichi segreti medicinali.

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