BRUXELLES – “La ripresa sta per cominciare”. Mostra ottimismo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che oggi di fronte a una plenaria semivuota, a Strasburgo, ha annunciato l’imminente approvazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza. Già dalla prossima settimana, in “tempi record”, verranno approvati i primi piani con l’obiettivo di iniziare a erogare i fondi del Next Generation Eu da luglio.
Un lavoro enorme, dettato dalla necessità di fare presto – con una squadra di 300 funzionari che stanno analizzando i 23 singoli piani arrivati – e di fare bene. La Commissione – ha già fatto sapere il vicepresidente Valdis Dombrovskis – valuterà attentamente i piani e sarà vigile sulla loro attuazione. Non verranno approvati, è il monito, quei piani che non rispetteranno la destinazione del 37% per la transizione verde e il 20% per quella digitale. Cartellino rosso anche in caso di mancato rispetto del principio del ‘nessun danno significativo’, delle raccomandazioni specifiche per Paesi e degli obiettivi del Pilastro sociale europeo.
Sugli impegni relativi al clima e al digitale, due obiettivi “scritti sulla pietra” per riprendere le parole di von der Leyen, è intervenuto oggi anche il commissario all’economia Paolo Gentiloni in una conferenza all’Euronext Esg Summit. Se il green deal era già tra le priorità del programma della Commissione a inizio mandato, dopo lo stop imposto dalla pandemia, l’Unione europea ha voluto rilanciare ampliando le sue ambizioni.
Il precedente obiettivo di arrivare a una riduzione di emissioni del 40% entro il 2040 è stato sostituito con il nuovo target: arrivare a una riduzione del 55% entro il 2030. Per raggiungere la meta sono necessari forti investimenti, pubblici e privati, ha spiegato Gentiloni. E ovviamente il Next Generation Eu, una mobilitazione di denaro a debito senza precedenti in 60 anni di storia dell’Unione. Un debito che per il 30% sarà finanziato con bond verdi. Il motto di Gentiloni è ‘finanziare il verde e rendere la finanza verde’.
La scelta di puntare sulla transizione verde e digitale poteva essere rischiosa, è stata la riflessione del commissario italiano, ma alla decisione dell’Europa si sono aggiunte quelle di altri attori internazionali che hanno adottato decisioni altrettanto ambiziose. Gli Stati Uniti sono rientrati negli accordi di Parigi e si sono posti l’obiettivo della neutralità nel 2050. A metà luglio la Commissione presenterà un pacchetto molto ampio di 12 proposte legislative per ridurre le emissioni. Un pacchetto che Gentiloni ha definito “di importanza storica” per il futuro dell’Unione europea.
Storico come il Next Generation Ue da 750 miliardi di euro. Il più grande piano di ripresa mai visto dal piano Marshall, come ha evidenziato a Strarburgo von der Leyen. “Un risultato raggiunto – ha sottolineato la presidente della Commissione – perché i Paesi membri non si sono divisi e hanno deciso di agire come Unione europea, l’unica soluzione per contrastare la crisi”. “Una pandemia che è costata tantissimo alle nostre società ed economie ma che è servita anche a mobilitarci per trovare soluzioni straordinarie”.