MILANO – Nove latitanti arrestati di cui 6 in Bulgaria, 2 in Germania e uno in Inghilterra. È questo il bilancio della seconda operazione coordinata dal Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della polizia criminale, diretta dal prefetto Vittorio Rizzi, nell’ambito dell’iniziativa denominata ‘Bulgarian job’. L’operazione, sviluppata all’interno della rete europea E.N.F.A.S.T (European Network Of Fugitive Active Search Teams) attraverso la collaborazione tra il Fast team italiano e quello bulgaro, ha avuto il supporto degli esperti per la sicurezza italiani operativi in Bulgaria (Sofia), in Germania (Wiesbaden) e in Inghilterra (Londra), oltre che dell’Ufficio di cooperazione giudiziaria del ministero di Giustizia.
L’iniziativa, finalizzata alla localizzazione all’estero dei cittadini bulgari colpiti da provvedimenti restrittivi italiani e non ancora internazionalizzati, che già il 13 maggio aveva portato all’arresto di altri 6 latitanti, ha consentito nella giornata di ieri e nella notte di eseguire le misure restrittive internazionali emesse da diverse autorità giudiziarie italiane nei confronti di 9 cittadini bulgari condannati per reati quali associazione a delinquere, violenza sessuale, sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, accesso abusivo in sistemi informatici, rapina aggravata, estorsione, riciclaggio ed altri crimini. Anche in questo caso le attività d’indagine, partite territorialmente in Italia, hanno avuto il loro sviluppo e supporto dello SCIP della Criminalpol e della sua rete di esperti sparsa per il mondo per arrivare all’arresto dei nove ricercati.
(LaPresse)