Milano, 29 mar. (LaPresse) – Il gup di Milano Giovanna Campanile si è ritirata in camera di consiglio per decidere se rinviare a giudizio o meno il sindaco di Milano ed ex commissario e ad di Expo Giuseppe Sala, in relazione alla fornitura di 6mila alberi per il sito di Rho Pero. Oltre a Sala, i sostituti Pg Massimo Gaballo e Vincenzo Calia hanno chiesto il processo per altri 7 imputati, 5 persone fisiche e 2 società, nel più ampio procedimento sul maxi appalto per la Piastra di servizi. Il primo cittadino, già a processo per l’accusa di falso, risponde con l’ex manager di Expo Angelo Paris davanti al gup Campanile di abuso d’ufficio in relazione all’assegnazione diretta alla Mantovani della fornitura di alberi e arbusti per 4,3 milioni di euro, che faceva parte del capitolo ‘verde’ di Expo.
L’udienza di questa mattina, che si è svolta a porte chiuse, è stata dedicata alle repliche delle difese. In particolare, i legali di Sala, gli avvocati Salvatore Scuto e Stefano Nespor, hanno parlato per quasi tre ore, ribattendo punto su punto alle accuse dei Pg Gaballo e Calia, che nella scorsa udienza avevano sottolineato nuovi profili di irregolarità della condotta dell’ex numero uno di Expo. Anche l’avvocato della Mantovani Spa, Ludovico Mangiarotti, ha preso la parola per spiegare che non c’è traccia della presunta corruzione che secondo l’accusa avrebbe permesso al gruppo vicentino di vincere la maxi gara per la Piastra con un ribasso del 42%. Per l’accusa, infatti, i vertici della Mantovani avrebbero pagato un dirigente di Metropolitane Milanesi, che aveva organizzato la gara, per farsi consegnare prima dei concorrenti alcuni file relativi al bando prima del 22 giugno 2012, data in cui tutte le ditte ricevettero 8 cd contenenti le informazioni per partecipare al bando. Di quei file, ha spiegato in aula il legale, però, nei server della Mantovani non c’è traccia prima del 22 giugno 2012. Il gup Campanile, al termine della mattinata, si é ritirata camera di consiglio. La decisione è attesa dopo le 15.30.