Operazione anti phishing: sgominata rete internazionale truffatori

Milano, 29 mar. (LaPresse) – Un’operazione internazionale della polizia ha permesso di sgominare un’associazione per delinquere dedita agli attacchi informatici e alle frodi su larga scala. Nell’ultimo anno sono state più di 100 le vittime italiane, titolari di conti accessibili via home banking, oltre a 74 cittadini stranieri che hanno subito all’estero la clonazione delle carte di credito. I guadagni per i truffatori, verificati dalle indagini, sono di oltre 1 milione e 200mila euro.

Questa mattina oltre 100 poliziotti hanno eseguito – tra Milano, Rozzano, Monza, Sesto San Giovanni, Jesolo, Trieste, Verona, Roma, Napoli, Cosenza e Reggio Calabria – un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 indagati (di cui tre ai domiciliari e 9 in carcere), emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Milano. I reati contestati sono associazione a delinquere finalizzata alla falsificazione del contenuto di informazioni informatiche, falsificazione di documenti di identità, codici fiscali e tessere sanitarie, frode informatica tramite furto ed utilizzo indebito di identità digitale, oltre che utilizzo indebito di carte di credito mediante accessi abusivi ai sistemi informatici di home banking di correntisti. In parallelo in Romania, con la partecipazione degli investigatori della polizia, sono state eseguite altre 8 misure cautelari e perquisizioni, su provvedimento dell’autorità giudiziaria rumena.

Le indagini sono state condotte dalla polizia postale di Milano e sviluppate a livello internazionale. La Procura ha attivato i meccanismi di cooperazione giudiziaria e di coordinamento assicurati da Eurojust, che hanno portato alla costituzione di una squadra investigativa composta da poliziotti italiani e rumeni, che hanno collaborato attraverso lo scambio di informazioni e fonti di prova. Le attività sono partite, alla fine del 2016, da accertamenti sul ruolo sospetto di due persone di origine calabrese, risultate poi appartenenti a un’organizzazione criminale internazionale dedita alle frodi informatiche. Le truffe avvenivano attraverso meccanismi di phishing su larga scala, mediante l’attivazione di carte di comodo a nome di oltre 100 soggetti prestanome. Vari accorgimenti erano adottati poi per mascherare i passaggi di denaro verso i vertici dell’organizzazione. Gli investigatori hanno verificato il notevole spessore criminale di alcuni degli indagati e la particolare solidità che l’organizzazione è riuscita a costruirsi attraverso “un forte sistema di controllo interno per la gestione delle attività illecite”, sfociato in “azioni di intimidazione” e “spedizioni punitive” nei confronti di affiliati o di concorrenti.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome