MILANO – I newyorkesi si preparano a scegliere chi succederà a Bill de Blasio alla guida della metropoli, che sta riemergendo dall’emergenza pandemica e torna a parlare di crimine e sicurezza. La città potrebbe per la prima volta avere una sindaca al City Hall, e gli occhi sono puntati sull’avvocata e attivista afroamericana per i diritti civili Maya Wiley, forte del potente endorsement della deputata progressista Alexandria Ocasio-Cortez. I sondaggi segnalano intanto anche il rafforzamento di Eric Adams, afroamericano anch’egli, ex ufficiale del dipartimento di polizia della Grande mela. In vista del voto di novembre, da sabato 12 giugno al 20 giugno si è tenuto il voto anticipato alle primarie con Election Day domani, il 22 giugno, scegliendo fra 13 candidati democratici. Due i repubblicani in lizza per il Gop, ma è dato per scontato che a succedere a de Blasio sarà una o un Dem.
Otto i candidati democratici più ‘forti’ in campo democratico, mentre l’attenzione degli elettori si concentra sulla sicurezza, tra toni allarmistici dei media e omicidi in aumento. Proprio questo tema ha spinto la candidatura di Adams, presidente del Borough di Brooklyn, ex capitano della polizia e cofondatore del movimento Black 100 Blacks in Law Enforcement Who Care, formato da professionisti afroamericani delle forze dell’ordine. “Nessuno verrà a New York, nella nostra industria del turismo multimiliardaria, se bambini di 3 anni vengono uccisi a Times Square”, ha detto in un comizio, alludendo auna sparatoria dove una bambina di 4 anni e due donne sono state ferite. I dati sono imparagonabili ai picchi degli anni ’90, con il totale dei reati rilevanti ai minimi da allora, ma gli omicidi fino al 6 giugno dell’anno sono aumentati del 50%, 181 rispetto ai 121 del 2019.
“Fermate il bagno di sangue”, ha titolato in tono allarmistico il New York Post.
Wiley, intanto, ha incassato il sostegno di AOC, la deputata progressista popolarissima tra le persone giovani. Non è il primo endorsement per l’avvocata esperta in diritto penale (tra cui quello della senatrice Elizabeth Warren), ma potrebbe essere il decisivo. “È importante unirci come movimento e far arrivare Maya al primo posto, in caso contrario otterremo una New York City costruita da e per i miliardari”, ha detto Ocasio-Cortez a un evento a Manhattan, “Maya Wiley è quella giusta. Sarà una progressista a Gracie Mansion”. Non solo sarebbe la prima donna in quel ruolo, ma anche la prima donna afroamericana. La progressista deve bilanciare le proposte di riforma della polizia, seguite ai casi di violenza nei confronti delle persone razzializzate, con la riacutizzata sensibilità dei newyorkesi al tema della sicurezza.
A beneficio di Wiley vanno anche le accuse di cattiva condotta sessuale rivolte da varie donne a un altro candidato forte, il City Comptroller, Scott Stringer. Lui ha respinto ogni accusa, ma ha perso il sostegno di vari personaggi e organizzazioni progressiste. Un’altra candidata è Kathryn Garcia, ex commissaria ai servizi igienico-sanitari della metropoli dell’era de Blasio: moderata, punta tutto sul pragmatismo. Tra gli otto candidati, poi, c’è anche il noto imprenditore Andrew Yang, di origini taiwanesi. Meno affollato – e meno speranzoso – il campo repubblicano, nelle cui primarie si sfidano il fondatore del gruppo contro il crimine Guardian Angels, Curtis Sliwa, noto secondo i media per frasi razziste e misogine, e il piccolo imprenditore Fernando Mateo, presidente della Federazione taxisti dello Stato di NY, con origini dominicane.
(LaPresse)