ROMA – Incontro oggi Figliuolo-Regioni dopo le preoccupazioni espresse dai governatori per la carenza di dosi anti-Covid. E i numeri scarsi di vaccini potrebbe causare un rallentamento delle inoculazioni. Carenza di dosi prontamente smentita, però, dal commissario: “Le Regioni hanno dosi per fare ancora 500mila iniezioni al giorno, tra le 15 milioni di dosi Pfizer e Moderna, più il residuo del mese precedente e le seconde dosi AstraZeneca per gli over 60”, confermando altresì il mese di settembre per il raggiungimento dell’immunità di gregge. E il ministro della Salute, Roberto Sepranza, ha sottolineato di aver superato i 54 milioni di dosi somministrate. “La pandemia non è finita – ha chiarito -, i numeri ci segnalano anche da altre parti del mondo che nonostante una vaccinazione significativa i contagi ci possono essere soprattutto a causa di varianti come la Delta”.
L’allarme
Nonostante le rassicurazioni, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia lamentano la carenza di dosi: “Rischiamo – ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – di dover sospendere per un periodo ulteriori prenotazioni perché si tratta di una riduzione consistente”. Alberto Cirio, governatore del Piemonte, ha dichiarato di aver chiesto “al generale Figliuolo un incremento delle forniture”. La Puglia, dal canto suo, a luglio riceverà circa 730mila dosi, 400mila in meno rispetto al 1,1 milioni arrivati tra fine maggio e il mese di giugno. “Non ci sono sufficienti vaccini – ha sottolineato il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – Dovremo riprogrammare alcune prime dosi per spostarle più avanti”
Le inoculazioni
Si procede a spron battuto su tutto il territorio nazionale: ad oggi sono 34,8 milioni di vaccinati con almeno una dose in Italia, oltre il 54,8% della popolazione. Meglio ancora per gli ultra settantenni, con l’88,8%. Quelli che hanno ricevuto entrambe le dosi sono quasi 21 milioni, il 39% degli italiani sopra i 12 anni.